Economia

Ex Ilva, Urso incalzato da Boccia sull’intesa Fitto-Mittal: “Firmata a nome del governo”. Ma non risponde sui dettagli resi noti dal Fatto

La firma del ministro Raffaele Fitto di un memorandum of understanding con ArcelorMittal, socio privato di Acciaierie d’Italia? “A nome del governo”. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso accoglie la sponda offerta da Palazzo Chigi – in seguito alla lettera di fuoco inviata da Invitalia, socio pubblico degli stabilimenti e controllata al 100% dal Mef, alla società che gestisce gli impianti dell’ex Ilva – per svicolare davanti alle nona e decima commissioni riunite alla Camera. A sollecitarlo sul tema era stato Francesco Boccia del Pd, come anche Eleonora Evi di Alleanza Verdi-Sinistra e Fabrizio Benzoni di Azione.

“Invitalia, società del ministero dell’Economia, contesta tre cose”, aveva ricordato Boccia nel suo intervento. E una in particolare riguardava Urso. Perché oltre alle sottolineature legate alle casse esangui dell’ex Ilva, l’amministratore delegato Bernardo Mattarella aveva stigmatizzato il comportamento della parte privata del management che lo scorso 11 settembre ha siglato un accordo con il ministro Fitto. “Non prevede impegni finanziari per il socio privato. Lei ne era al corrente? Le è stato trasmesso prima di essere firmato da Fitto e, se lo conosce, se ci chiarisce i contenuti?”, ha chiesto Boccia.

“Il memorandum è stato sottoscritto dal ministro Fitto perché riguarda le materie di sua competenza”, ha risposto Urso che da capo del ministero delle Imprese ha in mano il dossier dell’ex Ilva ma è da tempo stato sconfessato sulla linea della nazionalizzazione. “Si tratta di una tappa di un percorso, non è un accordo, quello dovrà avvenire – ha continuato – Diventerà reale quando ci sarà un contratto”. Cosa dice? Qui Urso è rimasto molto sul vago: “Come vogliamo impiegare le risorse portando avanti in parallelo quelle pubbliche attraverso i fondi europei dedicati con quelle del privato”. Ma non ha spiegato null’altro. Zero dettagli sul contenuto, svelato mercoledì dal Fatto Quotidiano. E imbarazzante per il governo.

L’intesa infatti prevede che lo Stato, attraverso i fondi europei, pompi altri 2,3 miliardi di euro per la decarbonizzazione dell’ex Ilva mentre ArcelorMittal, socio privato che ha in mano il 62% della società, non ha alcun vincolo di finanziamento stando al memorandum. Oltre a non chiarire i contenuti, Urso non ha neanche spiegato se fosse a conoscenza della firma e se ha visionato il documento dopo l’intesa. Né ha spiegato perché – nonostante abbia incontrato i leader di Fiom, Fim-Cisl, Uilm e Usb nelle scorse settimane – i sindacati siano stati tenuti all’oscuro, proprio come Invitalia, dell’accordo raggiunto tra il governo e il soggetto privato.