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Io dico: fermate Netanyahu! È lui il principale responsabile di questa mattanza

All’improvviso è arrivata l’ondata assassina (e suicida) della vendetta etnico-religiosa di chi sa che questo momento potrebbe durare solo un attimo, ma è sempre meglio che niente. Quando arrivano, queste orribili mattanze umane, non conoscono pietà in chi le compie, perché non c’è mai stata pietà nella segregazione ed emarginazione riservata a chi ora si ribella cercando di fare il massimo male possibile nel più breve tempo a disposizione. Perché chi le compie sa benissimo che quella soddisfazione durerà solo qualche attimo della propria esistenza. Come i maschi delle mantidi religiose, che vengono sacrificati dalle femmine subiti dopo l’amplesso.

Ma è un attimo che, per i fondamentalisti religiosi, vale l’intera vita. Non conoscono pietà perché probabilmente non l’hanno mai ricevuta. La spietatezza non è per loro un orrore della vita, ma un arma da caricare tutta la vita per usarla quando l’attimo agognato per lunghissimi anni scatterà. E quell’attimo ora è davvero arrivato! Tutto questo è successo solo pochi giorni fa, e ha sorprendentemente sorpreso proprio quegli aguzzini che, per tutti quegli infiniti giorni di feroce sudditanza imposta ai loro segregati, hanno lasciato a questi poveri disgraziati solo umiliazioni e obbedienza. E solo qualche briciolo di tempo minimo per pregare in privato che il loro Dio conceda alfine, anche al suo popolo, almeno quell’attimo di vendetta e di liberazione.

Questo orrendo programma è purtroppo quello che potrebbe svilupparsi in ogni guerra di religione. In qualche misura lo potete trovare anche nella nostra religione. La Bibbia è chiara quando descrive l’amore di Dio per il suo popolo. Chiunque può fare qualunque cosa se Dio glielo concede. Poi è venuto il Cristo a correggere certi abusi degli uni sugli altri. E le cose sono cominciate ad andare un po’ meglio per tutti. Ma Netanyahu è fermo ancora al primo monoteismo, convinto probabilmente di obbedire al suo Dio anche quando prefigura di punire il popolo ribelle anche solo lasciandolo per qualche tempo nel loro territorio ma senza viveri e senza acqua. Lui lo può fare se il Dio che assiste con tanta benevolenza il suo popolo glielo concede.

Circa 2000 anni fa, proprio da quelle parti, tutto questo è già successo a Masada, ma non è stato né il Dio di Abramo, né quello dei Musulmani a volerlo, ma semplicemente il quasi onnipotente (a quel tempo!) volere degli imperatori romani a volerlo. Quando essi decisero che per fermare quelle insidiose rivolte occorreva dimostrare una volta per tutte la loro brutale e irresistibile forza, i romani non esitarono, nel 70 DC su ordine dell’imperatore Tito, a distruggere il Tempio sacro di Gerusalemme e poi a stringere d’assedio la fortezza inespugnabile di Masada fino ad espugnarla per sete e fame. Questa toccante storia di potenza, ingegno ed eroismo è raccontata mirabilmente nel libro, romanzo epico, di Bruno Tacconi, intitolato proprio Masada, pubblicato dalla Mondadori nel 1980.

Tuttavia quello che era possibile quasi esattamente 2000 anni fa, oggi è fortunatamente considerato da tutti i popoli civili una infamia totale.
Occorre a questo punto, dopo il feroce attacco di Putin all’Ucraina, partito anche lui senza nessun riguardo per la popolazione civile e dopo questo ai palestinesi, persino peggiore sul piano della ferocia versata anche su povere anime innocenti, seppure più motivato da ragioni di diritti inascoltati (qui sopra appena accennati), ma impossibile da ammettere in un mondo civilizzato. Occorre attivare subito tutti i canali diplomatici possibili per fermare questo insensato macello umano e cominciare a negare armi a tutti i fondamentalisti religiosi (come Netanyahu). Loro sono i più pericolosi perché credono di obbedire a Dio, ma poi si rivelano per quello che sono: solo dei fanatici che vincono solo perché sono più armati degli altri.

Come fa Netanyahu a pensare, oggi, di fare ai palestinesi quello che ieri i biechi nazisti hanno fatto proprio a loro? Lo abbiamo visto negli ultimi 20 anni chi è Netanyahu e come ha trattato i palestinesi per tutto questo periodo. Cosa aspettano i “grandi” del mondo a dargli il “benservito”? Lui (per ora) vuol solo fare come i romani 2000 anni fa, ma già basta per capire chi è e per mandarlo in pensione. Bisogna fare come dice papa Francesco, non come ha fatto finora questo esagitato primo ministro che addossa al volere del suo Dio le sue meschinerie.