Società

I digiunatori digitali ora fanno anche trekking: così dalla mia esperienza è nato un movimento

Nel 2014 pubblicai su ilfattoquotidiano.it un post che raccontava il mio primo anno di digiuno digitale, la pratica che ho ideato nel 2007 per imparare vivere con poca tecnologia e difendere la salute dal tecnostress, l’internet dipendenza e il sovraccarico informativo cerebrale. In realtà il mio esperimento è poi durato due anni, dal 2013 al 2015: chiusi ogni account di social network e ho sperimentato anche periodi senza telefono e internet.

L’esperienza è poi diventata un libro che ho pubblicato quest’anno, ma soprattutto ho creato il movimento “DD Trekkers” (digiunatori digitali in escursione), ossia gli appassionati di digiuno digitale che, pur lavorando e vivendo con le nuove tecnologie informative, decidono periodicamente di praticare brevi o lunghi periodi di “digiuno” dai dispositivi di comunicazione moderna e ogni altra forma di tecnologia digitale ed elettromagnetica. È possibile farlo a casa per qualche ora, oppure in mobilità (per gli smart workers) che hanno sempre a portata di mano un computer connesso al web e un telefono per lavorare in qualunque luogo.

Ma qual è la filosofia che ispira i DD Trekkers? I digiunatori digitali amano passeggiare in montagna, lungo i fiumi, immersi nella natura. Il telefono è rigorosamente spento, meglio se inserito in una custodia di Faraday che lo isola completamente da ogni segnale elettromagnetico. I DD Trekkers credono nella superiorità dell’anima sulla tecnologia. L’intelligenza interiore è superiore all’intelligenza artificiale. Praticano la meditazione, le tecniche olistiche, l’allenamento e lo sport, ed usano il potere della musica per connettersi a se stessi.

Un DD Trekker si nutre con attenzione. Sceglie i cibi più naturali e salutari, ma seleziona anche il flusso informativo di notizie. Si informa, apprende, sa cosa accade nel mondo, ma se il cervello “mangia” troppe informazioni decide di praticare un digiuno digitale intermittente: poche ore, oppure anche intere giornate.

Le tecnopatologie possono provocare gravi disturbi alla salute: ansia, ipertensione, insonnia, mal di testa cronico, attacchi di panico, depressione e problemi cardiaci. Il tecnostress ad esempio è una malattia professionali riconosciuta da Inail e l’internet dipendenza è inserita nel manuale mondiale delle malattie mentali (DSM 5). Dopo l’emergenza covid le persone si sono abituate a trascorre ancora più tempo con internet e gli schermi digitali, quindi è aumentato anche il rischio videodipendenza.

Digiunare dalla tecnologia aiuta quindi a prevenire i disturbi delle tecnopatologie. Il primo trekking di Digiuno Digitale si terrà domenica 15 ottobre 2023 in varie regioni italiane e una passeggiata è prevista anche tra i boschi albanesi condotta dal genovese Davide Malinarich di “North Albania Alp”, che ha aderito all’iniziativa insieme a un gruppo di italiani che vivono intorno alla cittadina di Skutari.

Per saperne di più:
www.digiunodigitale.net
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