Cronaca

Stupro di gruppo a Palermo, uno degli arrestati davanti al gip: “Mi sono rovinato la vita, pensavo fosse consenziente”

È un altro giorno di interrogatori per il gruppo di sette ragazzi arrestati con l’accusa di aver violentato, la notte tra il sei e il sette luglio, una giovane di 19 anni di Palermo in un cantiere abbandonato nella zona del Foro Italico, nel capoluogo siciliano. In lacrime davanti al gip di Palermo uno di loro, Christian Maronia, ha chiesto scusa alla ragazza affermando di essere convinto che lei “fosse consenziente“. “Mi sono rovinato la vita”, ha detto al gip Marco Gaeta. Spiegando che “a organizzare tutto è stato Angelo Flores“, l’unico dei 7 a conoscere la vittima e lo stesso che avrebbe avuto il ruolo di “cameramen” durante lo stupro di gruppo. Maronia smentisce di avere forzato la giovane ad andare al Foro Italico, come invece si vede dalle immagini video, “Abbiamo deciso tutti insieme di andare verso la Cala e il Foro Italico”, ha detto.

Dopo di lui è stato il turno di Samuele La Grassa: “Dovevo andare via, non dovevo restare. Non mi sono reso conto di quello che stava accadendo”, ha detto al gip. “Ho sbagliato a non andarmene”, ha aggiunto. La Grassa sarebbe quello che, insieme ad Angelo Flores, ha filmato la scena con il cellulare. Si trovava alla Vucciria e anche lui ha ribadito di non avere mai conosciuto la ragazza prima di quella sera. Davanti al gip ha detto di non avere compreso di essere finito per errore in una vicenda orribile. “Ho fatto una cazzata“, ha ammesso invece Elio Arnao, l’ultimo dei giovani arrestati: “Nessuno di noi pensava si trattasse di una violenza – ha aggiunto Arnao – È stato un errore, un grave errore”.

Intanto mentre gli inquirenti cercano si ritrovare tutti i telefoni dei ragazzi coinvolti (alcuni dei quali occultati), sono le chat e i video già recuperati a confermare quanto denunciato dalla vittima e a ricostruire i momenti precedenti e successivi alla violenza di gruppo. La più grande paura dei 7 giovani accusati di stupro di gruppo sembrava, però, essere solo una: “Vi immaginate se spuntiamo al telegiornale? Se succede mi ammazzo“, scriveva in una chat uno dei sette ragazzi arrestati.

Il video della violenza, girato dal 22enne Angelo Flores, è stato inviato subito dopo a “chi di dovere“, come diceva lo stesso Flores in chat: “Invio tutto, poi cancello i video perché io di questa storia non voglio sapere nulla” affermava. In una chat con uno dei destinatari del filmato era lo stesso Flores a definire quanto accaduto come uno “stupro di massa”. “Ieri sera niente, se ci penso un po’ mi viene lo schifo – si legge ancora nelle chat – perché eravamo 100 cani sopra una gatta, una cosa di questa l’avevo vista solo nei video porno. Eravamo troppi, sinceramente mi sono schifato un po’, ma che dovevo fare? La carne è carne, gliel’ho abbagnato pure io il discorso”. Nelle comunicazioni in chat i ragazzi scrivono che la vittima “si è sentita pure male“: “Si toccava là sotto piegata a terra. ‘Chiamate l’ambulanza‘, diceva. L’abbiamo lasciata lì e siamo andati via”. I sette, infatti, subito dopo aver lasciato il cantiere abbandonato del Foro Italico si sarebbero recati in una rosticceria, come se nulla fosse, proprio mentre la ragazza chiamava il 118. “Quello che la struppiò di più è stato Cristian” spiegava uno degli arrestati davanti ai complici senza sapere di essere registrato. “Cristian e Gabriele”, aveva aggiunto un altro: “Lei non voleva, faceva ‘no, basta’, le faceva male”.

La partecipazione allo stupro dei tre ragazzi interrogati oggi è stata ricostruita attraverso la denuncia della vittima e dall’analisi del video estrapolato dal cellulare di uno dei presenti. L’indagine si è svolta in due fasi. Una prima con gli arresti del 3 agosto: i primi tre del gruppo identificati dai carabinieri grazie alla testimonianza della vittima e dei video trovati nei cellulari dei giovani: Angelo Flores, 22 anni, Gabriele Di Trapani, 19 anni e Cristian Barone, 18 anni. Poi il 18 agosto sono stati arrestati Christian Maronia, 19 anni, Samuele La Grassa, 20 anni, Elio Arnao, 20 anni e un neo-maggiorenne, ancora minorenne il 7 luglio. I primi interrogatori si sono svolti il 4 agosto. Uno si è avvalso della facoltà di non rispondere mentre gli altri si sono difesi parlando di rapporti sessuali consenzienti. Il minorenne ha confessato di avere partecipato. Il suo avvocato ha detto che ha chiarito la posizione e il gip ha deciso per la scarcerazione, attenuando la misura cautelare ponendo il minore in comunità. Lunedì il tribunale del Riesame di Palermo ha confermato, invece, il carcere per Angelo Flores e Gabriele Di Trapani.