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Bonaccini difende Schlein su La7: “Attacchi di Bignami? Teatrini politici che hanno stancato tutti”. Scontro con Biraghi su fondi alluvione

Durissimo scontro tra il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e la giornalista de La Verità, Sarina Biraghi, sulle polemiche tra lo stesso governatore e la premier Giorgia Meloni in merito ai fondi per la ricostruzione post alluvione. Tutto nasce dall’ennesimo attacco sferrato due giorni fa dal viceministro dei Trasporti, Galeazzo Bignami contro Elly Schlein: sui suoi social il politico di Fratelli d’Italia ha diffuso un filmato in cui accusa l’attuale segretaria dem di non aver onorato il suo ruolo di vicepresidente della Regione Emilia Romagna con delega alla Transizione Ecologica.

Bonaccini commenta: “Voglio star fuori dalle polemiche di Bignami che ne apre una al giorno, accusando non soltanto Elly Schlein ma anche me. E noi non è che dobbiamo difenderci ogni volta per fare propaganda o per alimentare un teatrino della politica che ha stancato tutti. Elly da vicepresidente della Regione ha lavorato benissimo con me, altrimenti non sarebbe arrivata dove è ora. Io voglio rifuggire da questo teatrino ed Elly non ha bisogno della mia difesa. Sapete tutti che è una persona capace, una persona che stimo, una persona che ha dimostrato già abbondantemente le sue qualità”.

Il politico dem, dopo aver ricordato che l’alluvione in Emilia Romagna è stata classificata come uno dei tre eventi mondiali più catastrofici del 2023, aggiunge: “È stato un evento inimmaginabile che ha portato danni per 9 miliardi. Certamente non dovremo ricostruire come prima, ma molto meglio di prima – continua – A Bignami però ricordo che quando lui, la presidente Meloni e tanti ministri sono venuti in Emilia Romagna nelle ore successive all’alluvione, hanno promesso il 100% del rimborso dei danni ai cittadini e alle imprese. Per il terremoto ci furono 12 miliardi di danni e i 7 governi precedenti li hanno consegnati tutti attraverso la Regione Emilia Romagna”.

Biraghi osserva che Bignami non ha torto quando dice che il Pd ha negato le competenze di Schlein all’epoca della sua vicepresidenza regionale, aggiungendo: “Non c’è stata una cura preventiva del territorio al 100%, benché Schlein avesse due deleghe che hanno come priorità la cura del territorio e la transizione ecologica. Ora, nessuno dice che la colpa dell’alluvione e del disastro sia della Schlein o della Regione“.
E Bonaccini insorge: “Ci mancherebbe anche questo. Vorrei ben vedere che lei dicesse questo”.
“Non lo dico – ribatte la giornalista – però non si può fare come il Pd che ha negato che la Schlein avesse in mano quelle deleghe”.

La polemica riesplode quando Luca Telese chiede a Bonaccini se, secondo lui, il governo Meloni penalizzi volutamente la Regione Emilia Romagna sui fondi post alluvione perché governata dal centrosinistra. Il governatore risponde: “Non ci voglio neanche pensare”.
“È da escludere assolutamente”, commenta Biraghi.
“Sì, lo esclude lei – ribatte Bonaccini – ma vedo che, a differenza sua, molti altri commentatori non lo escludono”.
La giornalista replica: “Lei prima aveva un atteggiamento assolutamente dialogante con la Meloni, in questi ultimi giorni invece la attacca e non si sa perché“.
“Ah, non sa il perché?”, chiede Bonaccini.
“Io non dimenticherei il suo ruolo – continua Biraghi – C’è un commissario che è il generale Figliuolo e io non credo che questo governo di centrodestra non metterà i fondi per l’alluvione”.
Il presidente regionale rilancia: “E allora come è possibile che di fronte a 9 miliardi di euro di danni ne vengano stanziati 4 per i prossimi 3 anni? Non so se l’ha capito, se vuole le mando una nota”.
“In questo momento questi soldi non sono disponibili – ribatte Biraghi – La Meloni non ha detto che mette 4 miliardi e mezzo, che è la cifra corretta, una volta e mai più. Il governo aspettava da lei anche il rapporto dettagliato sui danni per aggiungere altri fondi“.
E Bonaccini non ci sta: “No, ma non stia a scherzare. Lei non sa di cosa parla“.
Ma il tempo è terminato e i conduttori sono costretti a chiudere la trasmissione.