Politica

Stop a figli di due mamme, Bonino: “Al governo basta proibire. Funziona? No, ma intanto fa soffrire le persone. Dobbiamo reagire”

Ogni giorno se ne inventano una sempre più sorprendente di quella del giorno precedente. Francamente non si sa più cosa pensare. L’unica cosa che dovremmo fare è reagire a questo vaneggiamento. Mi sembra perso non solo il senso delle istituzioni, ma proprio il buon senso. Con loro è come ragionare sul niente, perché a questo governo basta proibire e ha la coscienza a posto. Funziona? No. Ma cosa gliene frega. In compenso, hanno fatto soffrire un bel po’ di persone e si sono presi i titoli più o meno sdegnati dei giornali”. Così, ai microfoni di Radio Radicale, la leader di +Europa Emma Bonino commenta la decisione della Procura di Padova di impugnare i certificati di 33 famiglie omogenitoriali, notizia sulla quale ha diramato con Riccardo Magi una nota stampa al vetriolo (“Sembra un governo dei talebani e degli ayatollah. Questo è stalking di Stato: invitiamo i genitori di questi bambini a ricorrere contro gli annullamenti, per riportare la questione davanti alla Corte Costituzionale”).

L’ex ministra osserva: “Prima c’è stata la direttiva di Piantedosi di non trascrivere i figli di coppie omosessuali, direttiva su cui noi di +Europa abbiamo lanciato la controiniziativa del “Caro sindaco trascrivi”. Ieri c’è stato il dibattito parlamentare, si fa per dire, sulla gestazione per altri, un vero e proprio obbrobrio istituzionale, e scopriamo pure che la Procura di Padova ha deciso di impugnare gli atti di nascita di bambini di 33 famiglie omogenitoriali. Sono cose incredibili – aggiunge – con effetti retroattivi peraltro. Mi sembra una decisione disutile e soprattutto dolorosa per chi si ritrova in questa situazione. Però dobbiamo assolutamente e urgentemente reagire, resistere e andare avanti, ad esempio con la nostra mozione “Caro sindaco trascrivi”, con cui invitiamo i sindaci a procedere con le registrazioni degli atti di nascita dei figli di coppie omogenitoriali”.

Bonino sottolinea: “Gli effetti di questa azione della Procura di Padova è che quei bambini avranno meno diritti. E non si capisce dove vogliano arrivare. Vogliono per caso dire che qualunque figlio nato da coppie omosessuali nel nostro paese è un cittadino di serie B? È in aperta violazione con la nostra Costituzione e col diritto internazionale. Essendoci un vuoto normativo – conclude – immagino che si arriverà alla Corte Costituzionale. Peraltro, non vedo questo Parlamento interessato a risolvere questi problemi, anzi ne crea altre preoccupazioni e altri imbrogli di vario tipo, perché sela gestazione per altri viene bollata come reato universale chi può, andrà ad esempio in Canada”.