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L’attacco di Carlo Rossella a Giorgia Meloni: “Ha l’aria del tiranno e una dose di fascismo”. Specchia: “Umarèll della politica”. Su La7

Giorgia Meloni non mi piace. She’s not my cup of tea, non è la mia tazza di tè, come dicono gli inglesi”. Inizia così a Dimartedì (La7) il durissimo giudizio che su Giorgia MeloniCarlo Rossella, ex direttore del Tg1 e del Tg5 e attualmente presidente di Medusa Film, la casa cinematografica di Silvio Berlusconi, di cui è sempre stato un fedelissimo.

Rossella ribadisce le sue sferzanti critiche già espresse al Fatto Quotidiano: “Innanzitutto non mi piace la politica di Meloni, né le sue idee, né la sua arroganza. Un politico che vuol piacere al popolo non può essere arrogante. Io per anni non sono stato vicino al centrodestra, ma a Berlusconi, che è per tanti versi un personaggio irripetibile. La Meloni, invece, mi invita a stare distante da lei e io – continua – sono ben contento di questo. Lei ti guarda come se tu fossi il nulla e lei il tutto. Per fare un esempio, Prodi ti fa sentire sempre come se tu fossi la persona più interessante con cui parla. Anche Berlusconi, Rutelli e altri politici ti danno una grande soddisfazione nel parlare con loro. Parliamo di politici veri che parlano coi propri interlocutori guardandoli negli occhi. La Meloni invece si vede che pensa solo a se stessa“.

E rincara: “Meloni ha proprio l’aria del tiranno, della persona alla quale le idee degli altri non interessano nulla e che vuole imporre agli altri le sue anche con una certa potenza. Non mi sono accorto ancora delle cose positive del suo governo, mi sto accorgendo invece di cose negative, sia della stessa Meloni, sia della sua compagine, il giro meloniano, che mi sembra una compagnia di giro non certo frequentabile – prosegue – Ti guardano male anche dalla televisione. La loro cultura politica puzza di una ideologia di tanti anni fa. Nel 1922 è andato al potere lui (Benito Mussolini, ndr), nel 2022 è andata al potere lei. C’è una continuità di idee, di espressioni e di slogan tra i due. C’è una dose di fascismo dentro la Meloni, cioè l’autoritarismo e il non voler capire gli altri“.

Rossella aggiunge: “Meloni è distante dal popolo, anche se pensa di essere vicina. Penso anche che lei, a differenza di Fini, abbia rinunciato a malincuore alle idee fasciste. Gli italiani l’hanno votata e continuano a votarla? Si può essere anche intossicati da pessime idee e quindi mi auguro che questa intossicazione degli italiani duri poco e che qualcuno somministri agli italiani quei disintossicanti utili a far dimenticare la Meloni”.

Piccato il commento del giornalista di Libero, Francesco Specchia, alle parole di Rossella: “Fa un po’ l’umarèll della politica ultimamente perché ormai non è più all’interno del cerchio magico di nessuno e quindi scarica la sua rabbia nei confronti di qualsiasi cosa si muova nel raggio di 5 metri, in particolare contro la Meloni”.