Cultura

Open to meraviglia, basta fare un giro sul sito per trovare nuove sciocchezze

Di “Open to meraviglia”, il claim (non si usa più il termine “slogan”) ideato dallo studio Testa per attirare nuovi turisti in Italia (quasi che ce ne fosse bisogno…), si è detto, anzi, diciamo pure, si è sparlato, ormai dappertutto. Sono diventati virali la mancanza di registrazione del sito e la scena girata in una cantina della Slovenia così come le traduzioni delle località italiane in lingua tedesca. Ormai parlarne male è un po’ come sparare sulla croce rossa o rubare le caramelle ai bambini. Tutto questo sparlarne mi ha ingolosito (si fa per dire) e sono andato a curiosare dentro al sito per capire cosa ci sia nel contenitore a cui il video botticelliano fa riferimento. E qui le chicche non mancano.

Partiamo da ciò che invece manca: la cultura, che non sia quella banalotta del mangiar bene, è pressoché assente. Nessun accenno a Fenoglio nelle Langhe, così come a Calvino a Sanremo, o a De André a Genova. Si esalta la bellezza del paesaggio, peccato che manchino territori importanti come il Finalese, secondo comune al mondo come entrate provenienti dall’outdoor, grazie al suo magnifico entroterra. Manca Camaldoli, ma in compenso ecco un assist o marchetta che dir si voglia ad una pizzeria napoletana che si chiama “Da Sabatino ai Camaldoli”. E sempre in compenso nel Lazio c’è un’intera pagina dedicata alla automobilistica Formula E World, che sfilerà per le vie di Roma.

Poi viene da chiedersi se chi ha realizzato il sito conosca davvero l’Italia. A parte le banalità straconosciute (quando si citano le Cinqueterre c’è sempre e solo la disneyana Vernazza), nella sezione dedicata a Cervinia c’è una foto sì di Cervinia, ma anche una di Zermatt. E poi ancora, la Presolana è un massiccio: che senso a dire “sugli sci a Presolana”? Rimini avrebbe due secoli di storia e poi si cita l’epoca romana. Sanremo, Portosole. Uno dei più grandi approdi del Mediterraneo. Ha senso definirlo “porticciolo turistico”? Oppure che dire di espressioni come “costeggiando la costa”, oppure dire che Genova è stretta tra le montagne liguri (e quali se no?) e il mare? E cosa ci fa con la piccozza in mano un tizio che cammina in neve polverosa in Val Ferret?

Ma, per rimanere al tema sportivo, gustosissima l’affermazione nella pagina delle Alpi Torinesi (sarebbero le Cozie…): “Siete patiti di bob o pattinaggio su ghiaccio? Troverete piste e impianti che non vi deluderanno.” Chi ha realizzato la pagina sa cos’è il bob? Cosa significa “essere patiti di bob”, quando i praticanti di bob, slittino e skeleton in Italia sono in tutto 53? E a Cesana Torinese la pista è in abbandono da anni? Sicilia. “Non lontano da qui potrete avventurarvi nella natura incontaminata della Riserva dello Zingaro.” Peccato che quella che era una splendida riserva sia stata distrutta da plurimi incendi dolosi, altro che incontaminata. Insomma, un sacco di fregnacce.

Io ho trovato queste (e altre le ho viste corrette), ma tante altre ce ne saranno e leggo già di un errore per Vittorio Veneto, due per Vicenza, due per i castelli di Bard e Fenis in Valle d’Aosta. Fregnacce che non impediscono recensioni entusiastiche all’interno delle pagine. E qui mi chiedo: le recensioni sono anche di anni addietro, com’è possibile se il sito è nuovo? Da dove le hanno estratte i realizzatori e con quale criterio? Il conduttore della conferenza stampa con cui è stata presentata la campagna promozionale si è detto orgoglioso, grazie ad essa, di essere italiano. A differenza di lui, invece, io un po’ di vergogna la provo.