Società

La vignetta del Fatto sarebbe ‘sessista’? L’indignazione politica è una speranza per tutte le donne

di Alessio Andreoli

Finalmente una grande mobilitazione a favore delle donne. Praticamente tutti gli esponenti e sostenitori del governo e non solo loro stanno dando il meglio per difendere l’onore e la dignità femminile della sorella del presidente del consiglio Arianna Meloni messa alla gogna in una vignetta da Natangelo sul Fatto Quotidiano.

Leggo ed elenco le parole usate: la vignetta è pregna di sessismo, razzismo, ignoranza, squallore, disgusto, misoginia, schifezza, è spudorata, è rivoltante, è feroce, pregna di bassezza, è spazzatura, offensiva, è vomitevole, volgare, meschina. Sembra una gara a chi trova l’aggettivo dispregiativo più assonante, una frenesia contagiosa che va da sconosciuti deputati di FdI come Alessia Ambrosi, Marco Perissa, Elena Chiorino – assessore regione Piemonte – a nomi assai più noti come Renzi, Calenda, Rita Dalla Chiesa. Anche un orfano della notorietà acquisita in pandemia, Matteo Bassetti, vuol dire la sua. Insomma l’elenco è lunghissimo e non basterebbero le 4000 battute del blog per elencare tutti gli indignati.

Se ne parla addirittura alle 20 al Tg1 della Rai trasmettendo parte dell’intervento in parlamento dell’immacolata Augusta Montaruli.

Il fatto è sicuramente eccezionale e inaspettato perché sicuramente non si sono smossi mari e monti perché è stata tirata in ballo la sorella della Presidente del Consiglio, ma è evidente in tutte le dichiarazioni (almeno così sembra a me) che c’è una sana, spontanea e patriottica solidarietà con il mondo femminile.

Questo ci dà una grande speranza, per certe leggi a favore delle donne ci sarà l’assoluta unanimità in parlamento: le donne avranno diritto alla parità salariale con i colleghi uomini, potranno decidere per se stesse se interrompere o meno una gravidanza, sarà punita severamente la discriminazione di genere in ogni campo, sarà favorita ed implementata la conciliazione tra vita professionale e famigliare per impedire che le donne rinuncino alla crescita professionale per sostenere la famiglia, saranno accompagnate ad occupare importanti posizioni di potere ora tipicamente maschili. Insomma avremo finalmente una vera parità di genere tra uomini e donne voluta da tutte le forze politiche.

Rileggendo però mi viene un dubbio: e se mi sbagliassi e tutto sto casino, in realtà, fosse nato proprio per colpire la satira e avere il pretesto per, in un qualche modo, mettere il morso e le briglie alla satira stessa – in particolare quando viene da elementi antitetici alle politiche di questo governo? Potrebbe essere una possibilità anche questa, che però presenta ulteriori rischi. Potrebbe trasformarsi in un’arma a doppio taglio: infatti in poche ore, a causa della vignetta che trattava il tema della sostituzione etnica, siamo passati dal discutere sulla baggianata che il ministro Lollobrigida ha detto proprio a proposito della sostituzione etnica al discutere sul doppio volto della sinistra che si indigna quando vengono dileggiate le donne di sinistra e contemporaneamente fa sessismo e razzismo contro le donne di destra.

Comunque andrà a finire una cosa è certa: materiale per una buona, pungente, ironica e piacevole satira questo governo non lo farà mai mancare.

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