Trash-Chic

Altro che Mi-Art. A Napoli decolla la “Zweigstelle Capitain”, una piattaforma mobile che apre spazi fertili per incontro

Sulle note del “Le Valchirie “ al Teatro San Carlo con Jonas Kaufmann, il Maradona dell’Opera Lirica

Chiude la Mi-Art a Milano e a Napoli approda Gisela Capitain che conquista il mondo del collezionismo. Luccica il Teatro San Carlo del “dorato” borbonico dopo ultimo restauro e brilla il cast stellare con il tenorissimo Jonas Kaufmann, Il Maradona del bel canto, che qui si sente a casa. Cantare Wagner per lui è sempre una sfida speciale “Non mi aspettavo che Napoli fosse cosi’”, disse la prima volta che mise piede e voce al Teatro San Carlo.
Invece lei, Gisela, lo sapeva, che essere leader se lo porta scritto nel cognome.
Le sono bastati due live performance, due do di petto che hanno lasciato il segno, per diventare la galleria piu’ influente di Napoli, visto che già lo era fra le top del mondo.

Nel palazzo storico del Palazzo Degas (che i napoletani veracemente nel dialetto storpiano o’ palazz dugas, palazzo del gas) Gisela si fa Genius Loci con installazioni che hanno attirato un parterre internazionale da Gran Tour. E sceglie come location C.A.S.A. (Centro Arti Scena e Audiovisivo), parto creativo di Ludovica Tinghi, eclettica attrice teatrale, cinematografica e televisiva. Smonta dai saloni affrescati il set dell’ultimo film di Denzel Washington e allestisce Regina Fiorito, teutonica con piglio walcheriano, direttrice storica della galleria e ideatrice della «Zweigstelle Capitain» (Zweigstelle significa “succursale” in tedesco) con doppia sede a Colonia e a Berlino.
“Credo in Napoli nel suo potere seduttivo che vince sullo stereotipo di città difficile in mano alla camorra”, e’ stata questa certezza a far decidere Regina, sposata con un napoletano, Lino Fiorito.

L’ampio progetto itinerante, varato all’indomani della pandemia con l’idea di portare in giro per il mondo una temporale gallery, è partito da un’ex officina di Roma, nel marzo 2022. Prima che approdasse a tappe, a Napoli.
Il vernissage ha ospitato tre artiste molto diverse per provenienza, stile e generazione: la napoletana ma romana d’adozione Isabella Ducrot, 92 anni; l’americana Jacqueline Humphries, 62 anni; la giovane canadese Liza Lacroix, 34 anni. Sulle note di Matt Haimovitz, una star internazionale del violoncello, che ha presentato brani ispirati «Primavera» di Botticelli.

Seconda tappa: con il mezzosoprano Johanna Bretschneider e la sua originalissima “ rilettura” del Concerto all’Italiana.
Terza tappa: il 15 aprile verrà invece presentato il volume Stoffe della Ducrot, sulla sua incredibile collezione di tessuti orientali, il 22 aprile sarà la volta della performance di Ivan Cheng «The divine comedy», di chiaro riferimento dantesco.
Quarta tappa: il 29 aprile toccherà ad Alvin Curran e Marcus Schmickler con «Where Rhine and Tiber meet (on Hudson?)».
Se Regina si sia innamorata prima della città o di Lino, non ci è dato di sapere. Comunque la creatività è un affaire di famiglia: Lino Fiorito, talento multiforme, scenografo per il teatro e per il cinema ( ha lavorato anche con Paolo Sorrentino) attualmente ha in mostra i suoi “ Percorsi Ellittici” alla galleria Acappella ( via Cappella Vecchia 8/a) ossia come cambia la percezione passando dal piccolo formato al grandissimo.
Regina e Lino, ognuno brilla di luce propria, perchè le colonne del tempio sono vicine ma restano distanti, come ricorda la meravigliosa poesia di Kahlil Gibran.