Politica

Primarie Pd, eccovi la lettera apocrifa di Meloni: ‘Voterò per Bonaccini: glielo devo’

Certo non ce l’aspettavamo, data la distanza siderale tra noi della sinistra liberale e l’efficiente creatrice delle fortune di un’estrema destra dalla mentalità fascista. Siamo stati attenti sempre a distinguere il fascismo storico da una formazione del nostro tempo che ha nella propria pancia valori e interessi reazionari e clericali tipici in tutt’Europa di un’estrema destra nostalgica. Perciò abbiamo trovato interessante questa lettera pervenuta in redazione con un mittente così incredibile. Abbiamo deciso di condividerla con i nostri lettori perché l’abbiamo trovata verosimile, anzi realistica, e purtroppo in linea con le linee di fondo della storia italiana recente e non recente.

*** Lettera apocrifa di Giorgia Meloni ***

Domenica 26 andrò ai seggi del Pd e voterò per Stefano Bonaccini. Glielo devo. E voglio vedere se gli scrutatori mi vorranno fermare. Io sono italiana, ho la carta di identità e due euro, quindi ho tutti i diritti di avvalermi di una procedura scelta dal Pd per eleggere il loro, direi il nostro, Segretario. È vero che non c’è nel mondo un sistema di scelta più idiota, demagogico e antidemocratico di quello: primarie aperte a tutti, senza alcun controllo, senza alcuna discussione, senza alcun confronto congressuale. Così ogni cittadino può decidere anche qual è l’avversario che preferisce.

Invito quindi tutti i miei sostenitori ad andare in massa a votare per chi ha avuto parole così gentili per me. E io, lo dico chiaro, scelgo uno che ci farà vincere per decenni.

Dopotutto Bonaccini non è che l’ultimo degli ex comunisti a perseguire con rigore un conciliante machiavellismo da quattro soldi con gli avversari, ma che dico “avversari” diciamo “Fratelli in camicia nera”, come nel 1936. Seguendo una lunga tradizione dettata dal loro Dna: da Togliatti, a Stalin, giù giù fino a Massimo D’Alema. Bettini non ha forse preconizzato appena qualche mese fa un’alleanza con me? Non è stato Enrico Letta a farci vincere le “politiche”? Non è stato il Pd ad aprirci la strada con la sua politica di destra verdiniana? Non è stato il Pd a imporre accanitamente con voti di fiducia un sistema elettorale che era cucito proprio per garantirci la vittoria? Non ha fatto una riforma autoritaria della Rai che nemmeno io avrei avuto il coraggio di proporre? Ma qui la storia sarebbe lunga e questo mio è solo un appello al voto.

E glielo devo proprio il voto, a Bonaccini, perché è il loro discepolo e vero erede e anche perché ha dichiarato di voler aspettare ancora (qualche anno?) prima di giudicare la mia azione di governo. Ci fa comodo un politico come lui che onestamente confessa di non lasciarsi influenzare dalla realtà e di non sapere nulla della mia storia, dei miei programmi, degli interessi di cui sono portatrice da sempre. E persino che evidentemente non legge i quotidiani del mattino.

Mi ha addirittura regalato il riconoscimento che non sono fascista, il che mi è un po’ dispiaciuto e mi ha procurato un po’ di guai con il mio Ignazio, nonché con parenti, amici, ministri e parlamentari, ma non possiamo pretendere troppo: nessuno è perfetto. Andiamo a votare.

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