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Feltri, neo-eletto in Lombardia: “Prenderò 13mila euro? Per me non sono un ca**o. FdI la pensa diversamente da me sul 41 bis? Me ne frego”

Ennesima puntata dell’atavico scontro a La Zanzara (Radio24) tra uno dei conduttori, David Parenzo, e il direttore editoriale di Libero, Vittorio Feltri, appena eletto a Milano nella lista di Fratelli d’Italia alle elezioni regionali in Lombardia.
Il giornalista 79enne, essendo il consigliere regionale più anziano, dovrebbe guidare la prima seduta al Pirellone, in programma tra il 16 e il 31 marzo. Ma a domanda precisa di Giuseppe Cruciani risponde di non saperne nulla: “Di questo non so niente. Io mi sono fatto eleggere, poi vedrò quello che dovrò fare. So solo che farò il consigliere. Cosa fa il consigliere? Lo dice anche la parola: dà dei consigli“.
Poi sbotta con Parenzo (“Tu sei l’unica persona che veramente mi scassa la minchia”) e con Cruciani, che gli chiede se è disposto a promettere ai suoi elettori di non dimettersi, come era già successo quando era consigliere comunale: “Sentite, adesso questa cosa mi ha rotto i coglioni. Io me ne sono andato perché ero malato. Non è che avessi un foruncolo, avevo il cancro, teste di cazzo. Ma poi mi rompete le palle: mi telefonate, non mi date due lire e raccontate un sacco di cazzate”.

Lo scontro si rinfocola quando si tocca l’indennità dei consiglieri regionali (circa 13mila euro al mese): “Non so quanto prenderò. Io dei soldi non mi occupo mai perché ne ho talmente tanti che non sono come Parenzo, 13mila euro non mi cambiano la vita, per me non sono un cazzo. Me ne frego, di soldi ne ho abbastanza. Rinunciare alla direzione di Libero per fare il consigliere regionale a pieno regime? Non ci penso neanche, mica sono scemo. Sentite, io mi sono già scocciato”.
“Tu vivi nella tua torre eburnea – ribatte Parenzo – non sai niente della Lombardia, non conosci il territorio”.
“A me non frega un cazzo della torre eburnea”, replica Feltri.
“Ma lo sai che una seduta al Consiglio regionale dura molte ore?”, chiedono i conduttori.
“Io penso che una seduta al Pirellone – risponde Feltri – sia una rottura di coglioni inferiore a quella che mi infligge Parenzo. Io sono contro la violenza, però due calci nel culo glieli darei volentieri”.

Inevitabile il caso Cospito, sul quale Feltri più volte si è espresso: “Il problema non è Cospito o Caspita. Il punto è che il 41 bis è contro ogni logica ed è praticamente equiparabile alla tortura”
“Sì, ma Fratelli d’Italia la pensa in modo diverso da te”, osserva Cruciani.
“E a me che cavolo me ne frega?”, risponde piccato il giornalista.
Domanda finale di Parenzo sul numero di consiglieri regionali. “Ora mi fai i quiz, coglione?”, risponde Feltri.
“Fanno più bella figura i gatti dei consiglieri regionali, vero?”, chiede Cruciani.
“Sì, certo. Giù le mani dai gatti che sono la cosa migliore che ho nella mia vita“, replica il giornalista.
“Ma quanti sono i consiglieri regionali?”, incalza Parenzo.
“I miei gatti sono quattro”, risponde Feltri.