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Parlamento Ue: “Europa avvii i negoziati per l’adesione dell’Ucraina. Subito nuove sanzioni a Mosca”

L'Eurocamera ha approvato la risoluzione a larghissima maggioranza che invita la Commissione ad "adoperarsi per l’avvio dei negoziati di adesione e a sostenere una tabella di marcia che delinei le prossime tappe per consentire l’adesione dell’Ucraina al mercato unico dell’Ue". E a colpire con le sanzioni le società russe Lukoil e Rosatom, ancora presenti sui mercati dell’Ue

Una risoluzione approvata a larghissima maggioranza – con 489 voti favorevoli, 36 contrari e 49 astenuti – per chiedere alla Commissione europea di “lavorare per l’avvio dei negoziati di adesione dell’Ucraina all’Ue”. E per invitare i Paesi Ue ad adottare quanto prima il decimo pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia. L’Eurocamera ha dato il via libera al documento nel giorno in cui Ursula von der Leyen, insieme ai commissari, arriva a Kiev, dove ha già anticipato che un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia sarà approvato entro il 24 febbraio, primo anniversario della guerra.

Parlando dell’ingresso dell’Ucraina in Ue, il testo invita la Commissione ad “adoperarsi per l’avvio dei negoziati di adesione e a sostenere una tabella di marcia che delinei le prossime tappe per consentire l’adesione dell’Ucraina al mercato unico dell’Ue”. Ribadendo il proprio impegno per la futura adesione dell’Ucraina all’Ue in seguito alla domanda presentata dal Paese il 28 febbraio 2022, i deputati sottolineano che l’adesione rimane un processo meritocratico che richiede l’adozione e l’attuazione delle riforme pertinenti e l’adempimento delle riforme e dei criteri di adesione dell’Ue. Inoltre, i deputati invitano le autorità ucraine a introdurre riforme sostanziali al fine di soddisfare efficacemente i criteri di adesione all’Ue il prima possibile. Uno dei problemi cruciali del Paese resta infatti la corruzione, che ha investito anche ministri e governatori locali e provocato solo pochi giorni fa una raffica di dimissioni. Secondo l’indice di percezione della corruzione di Transparency International, Kiev – nella classifica stilata su 179 Paesi, dove al primo posto come Paese meno corrotto al mondo c’è la Danimarca – si colloca al 117°, tra Sierra Leone e lo Zambia. Ma proprio oggi von der Leyen, in conferenza stampa a Kiev con il presidente Zelensky, si è detta “rassicurata” dalle misure anticorruzione prese dall’Ucraina. “Avete presentato brillantemente la vostra domanda di adesione all’Unione europea. Siete diventati un paese candidato mentre combattevate un’invasione. Continuerete a compiere notevoli progressi per soddisfare i sette passaggi del parere della Commissione. Sono confortata nel vedere che i vostri organi anticorruzione sono efficaci nell’individuare casi di corruzione. Vi elogio anche – ha aggiunto – per aver reagito così rapidamente a livello politico per garantire che la lotta alla corruzione desse risultati tangibili. È un ulteriore passo avanti. E mentre voi chiedete di avanzare sul cammino europeo, noi stiamo abbattendo ancora di più le barriere tra le nostre economie e società“, ha aggiunto.

Tra le richieste degli eurodeputati ai Paesi Ue anche quella di aumentare e accelerare l’assistenza militare a Kiev, in particolare la fornitura di armi, ma anche di fornire un essenziale sostegno politico, economico, infrastrutturale, finanziario e umanitario. Inoltre, nel testo si invitano i leader presenti al prossimo vertice Ue-Ucraina a dare priorità alla necessità di un pacchetto di misure dell’Ue per sostenere la ripresa del Paese, che sia incentrato sul soccorso, la ricostruzione e la ripresa del paese nell’immediato e a medio e lungo termine, e che contribuisca a rafforzare ulteriormente la crescita dell’economia una volta terminata la guerra. Valutando le esigenze di ricostruzione, i deputati ribadiscono anche la richiesta di consentire l’uso dei beni congelati della Banca centrale russa, oltre che i beni degli oligarchi russi, per finanziarla. Sul tema delle sanzioni il Parlamento europeo chiede inoltre di ampliare l’elenco delle persone oggetto di sanzioni per includere le società russe ancora presenti sui mercati dell’Ue, come Lukoil e Rosatom, e di introdurle per i funzionari coinvolti in un’ampia gamma di attività illegali come le deportazioni forzate, la detenzione illegale di attivisti civili e membri dell’opposizione politica russa, e i ‘referendum’ illegali a Lugansk, Kherson, Zaporizhzhia e Donetsk. Infine, il Parlamento ribadisce la sua richiesta di un embargo immediato e totale sulle importazioni di combustibili fossili e uranio dalla Russia nonché la completa dismissione dei gasdotti Nord Stream 1 e 2.