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Migranti, l’accordo tra Francia e Gran Bretagna: Londra verserà 72 milioni per uomini, mezzi e droni

Per la prima volta, sono istituite squadre di osservatori che saranno dispiegate su entrambi i versanti del Canale, mentre gli inglesi finanzieranno anche centri di accoglienza per migranti nel sud della Francia a scopo di dissuasione nei confronti di quelli che intraprendono il cammino dal Mediterraneo fino a Calais

Mentre l’Ue sostiene che il dossier migranti è “in cima all’agenda” di Bruxelles e “sarà presto affrontato” come il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha detto alla premier italiana Giorgia Meloni nell’incontro a margine dei lavori del G20 a Bali, Francia e Gran Bretagna provano a blindare la Manica e impedire le traversate della disperazione, quelle che quest’anno hanno visto protagonisti un numero record di 40.000 migranti che da Calais (nella foto) tentano, con mezzi di fortuna, di raggiungere le coste inglesi. Oltre 72 milioni di euro saranno elargiti dai britannici ai francesi, che in cambio forniranno uomini e mezzi eccezionali dopo anni di insuccessi e naufragi, con frequenti accuse di negligenza dei responsabilità dei soccorsi in mare, come è emerso dai drammatici dialoghi fra un barcone alla deriva e la guardia costiera francese, pubblicati da Le Monde.

Nel biennio 2022-2023, in cambio di 72,2 milioni di euro, la Francia aumenterà da 800 a 900 il numero dei poliziotti e dei gendarmi sulle spiagge francesi da cui salpano i migranti, spesso con canotti di fortuna. Nell’accordo – firmato lunedì a Parigi dai ministri dell’Interno Gérald Darmanin e Suellal Braverman – non figura alcun obiettivo di cifre riguardanti le intercettazioni di naufraghi nella Manica, come avrebbe voluto Londra. Per la prima volta, sono istituite squadre di osservatori che saranno dispiegate su entrambi i versanti del Canale, mentre gli inglesi finanzieranno anche centri di accoglienza per migranti nel sud della Francia a scopo di dissuasione nei confronti di quelli che intraprendono il cammino dal Mediterraneo fino a Calais. Fra gli strumenti che l’accordo finanzierà, figurano droni di ricognizione, servizi di informazione congiunti per la lotta ai “passeur” e lavoro “a monte” in collaborazione con i paesi d’origine dei migranti e di transito. Sono previsti dall’accordo persino “cani da fiuto addestrati“, con missioni che non vengono precisate in partenza.

Formalmente sembra anche migliorato il clima fra i responsabili dei due paesi che si affacciano sulla Manica, con il ministro francese Darmanin che ha esortato al “cambiamento” la collega britannica per far sì che la Gran Bretagna non sia più così attrattiva per i migranti. In effetti il clima sembra migliorato dai tempi di Boris Johnson, con il nuovo premier, Rishi Sunak, che ha esortato ad una relazione “costruttiva” con Parigi. La firma dell’accordo arriva ad un anno dalla tragedia nella Manica, la morte nel più grave naufragio di migranti nel braccio di mare che separa i due paesi. Era il 24 novembre 2021 e 27 persone, fra cui 6 donne e una bambina, morirono nelle acque gelate senza che alcun gommone di soccorso fosse inviato in risposta alle richieste disperate di aiuto.