Giustizia & Impunità

“Le diamo 5mila euro che dobbiamo pagare come tangente e amen”: le carte dell’inchiesta sulla candidata di Fdi arrestata per corruzione

Barbara Mirabella, secondo i magistrati della procura di Catania, avrebbe messo a disposizione il suo ruolo pubblico per fare gli interessi della sua società: la Expo srl. Un  connubio, secondo le accuse, che si sarebbe concretizzato con una mazzetta da diecimila euro, intascata tramite prestazioni in subappalto. Sullo sfondo l’organizzazione del 123° congresso nazionale della Società italiana di chirurgia

Una sponda politica da “utilizzare” come “risorsa” o “costo”. Perché Barbara Mirabella non era solo un’imprenditrice, nota a tutti per l’abilità nell’organizzare congressi, ma anche assessora con delega ai Grandi eventi al Comune di Catania. Un presunto conflitto d’interessi che in questi anni la diretta interessata ha sempre smentito ma che adesso si ripropone in maniera pesante con l’inchiesta per corruzione che ha fatto scattare gli arresti domiciliari per la donna, dimessasi dal suo ruolo in municipio ad aprile per candidarsi alle regionali in Sicilia con Fratelli d’Italia. Mirabella, secondo i magistrati della procura di Catania, avrebbe messo a disposizione il suo ruolo pubblico per fare gli interessi della sua società: la Expo srl. Un connubio, secondo le accuse, che si sarebbe concretizzato con una mazzetta da diecimila euro, intascata tramite prestazioni in subappalto. Sullo sfondo l’organizzazione, a Catania, del 123° congresso nazionale della Società italiana di chirurgia e il ruolo di mediatore di Francesco Basile, presidente della congregazione, primario dell’unità di Clinica chirurgica dell’ospedale San Marco ed ex rettore di Unict, già sotto processo per i presunti concorsi truccati nell’Ateneo.

Proprio quest’ultimo, insieme all’altro indagato Luigi Piazza, è accusato di aver messo in contatto Mirabella con i manager della New Congress, società campana che aveva ottenuto l’appalto per organizzare il congresso nel capoluogo etneo. Un rapporto di collaborazione, quello tra l’assessora e gli imprenditori partenopei, tutt’altro che sereno ma comunque ritenuto fondamentale dai protagonisti di questa storia per ottenere due agevolazioni: la firma di una delibera da parte della Città metropolitana di Catania per lo sconto del 50 per cento riguardo la concessione del centro fieristico Le Ciminiere e alcuni lavori di riqualificazione del polo. Obiettivi che avrebbero visto Mirabella impegnarsi in prima linea con i funzionari e il sindaco Salvo Pogliese, non indagato e all’epoca vertice dell’ex provincia. “Salvo, ti prego”, diceva l’assessora al primo cittadino sollecitandolo per l’adozione della delibera. “Mercoledì mattina faccio quella cosa del turismo”, la rassicurava Pogliese, anche lui candidato con Fratelli d’Italia ma al Senato.

“Cerchiamo di utilizzarla, non vorrei che ci fosse qualche problema tra di voi che poi ci condiziona tutti. Tanto alla fine lo spazio per tutti c’è” diceva Basile, mentre era intercettato, alla manager della New Congress Sabrina Rubeo. Riferimento, da parte del medico, a una collaborazione con la società dell’assessora per l’affidamento di alcuni servizi. I problemi però iniziano quando da Catania viene inviato un preventivo di 15mila euro. “Ci sono una serie di cose che nemmeno ci servono”, diceva la manager campana riferendosi alle voci inserite dalla società dell’assessora. Lamentele che non si sarebbero fermate nemmeno davanti al possibile sconto del 50 per cento per la concessione delle sale del centro congressi. “Il risparmio se lo mangia lei – aggiungeva Rubeo – Continua a mettere voci inutili per giustificare la spesa”. A un certo punto del dialogo con un proprio collaboratore la donna senza giri di parole affermava di essere disposta a dare 5000 euro all’assessora: “Senti Barbara – spiegava immaginando un dialogo con Mirabella – Ti ringraziamo, ti diamo cinquemila euro che dobbiamo pagare come tangente e Amen”.

Del preventivo della discordia da 15mila euro sarebbe stato informato anche l’ormai ex sindaco di Catania, finito due volte sospeso dopo la condanna in primo grado per peculato. Dal canto suo il primo cittadino invitava Mirabella a rivolgersi all’ex rettore Basile: “Parla con lui, è l’unico che può risolvere”, si legge in un’altra intercettazione. Un tira e molla durato settimane con Basile che avrebbe continuato a mediare tra le parti: “Secondo me sono pochi 15mila euro per il lavoro che dovrà fare lei”, spiegava ai vertici della New Congress. Alla fine le pretese si abbassano, il preventivo scende a 10mila euro e il 5 settembre 2021 arriva la firma del documento. “Finalmente sta tr*** ha firmato il contratto dopo due anni che le faccio da cameriera. Mi sono commossa ci credi?”, commentava Mirabella con una propria collaboratrice. Ultimi passaggi prima del grande evento dal titolo: “Il futuro della chirurgia oltre la pandemia”.