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Roger Federer annuncia il ritiro: “La Laver Cup sarà il mio ultimo torneo”. Il tennis deve dire addio al suo Re

Dopo la Regina, Serena Williams, la racchetta perde anche il Re, il campione più amato. Lo svizzero a 41 anni ha deciso di smettere: "Bisogna capire quando arriva il momento". Più delle vittorie, la perfezione tecnica abbinata a un comportamento praticamente impeccabile lo ha reso il punto di riferimento di migliaia di sportivi in tutto il mondo

Il Re dice addio alla famiglia del tennis. Roger Federer con un messaggio audio pubblicato sui social network ha annunciato il suo ritiro. La Laver Cup in programma la prossima settimana, tra il 23 e il 25 settembre, sarà il suo ultimo torneo ufficiale. Dopo aver saluto la sua Regina, Serena Williams, il tennis perde anche il Re, il campione più amato, non solo per i numeri – 20 Slam vinti, tra cui 8 Wimbledon – ma soprattutto per un modo di disegnare il campo con la racchetta che lo ha reso un’icona. La perfezione tecnica, abbinata a un comportamento praticamente impeccabile, lo ha reso un modello, il punto di riferimento di migliaia di tennisti e sportivi in tutto il mondo.

Federer a 41 anni ha deciso di dire basta, specialmente dopo le ultime tre stagioni passate più in palestra a recuperare dagli infortuni che sui campi da tennis. “Ho 41 anni, ho giocato oltre 1500 match in 24 anni. Il tennis mi ha trattato con più generosità di quanto avrei mai potuto immaginare. Bisogna capire quando arriva il momento di mettere fine alla mia carriera nelle competizioni. La Laver Cup in programma la prossima settimana a Londra sarà il mio ultimo torneo Atp. Giocherò ancora a tennis in futuro, ovviamente, ma non nei tornei del Grande Slam o nel tour”, dice lo svizzero nel messaggio affidato ai social.

I ringraziamenti al suo talento e alla moglie Mirka
“Mi considero una delle persone più fortunate sulla Terra. Mi è stato dato un talento speciale per giocare a tennis, e l’ho fatto a livello che non avrei mai immaginato, per molto più tempo di quanto avessi mai pensato possibile”. Federer ha ringraziato prima di tutto il suo talento, quella capacità innata di giocare a tennis, quei colpi che uscivano dalla sua racchetta con una naturalezza folgorante. Poi, l’altro doveroso ringraziamento è per la persona che è stata praticamente sempre al suo fianco, l’unico vero faro nel box di un tennista che non aveva bisogno di allenatori: “Vorrei ringraziare in particolare la mia fantastica moglie Mirka, che ha vissuto ogni minuto con me. Mi ha scaldato prima delle finali, guardato innumerevoli partite da oltre 20 anni”. Ovviamente la citazione è per tutta la famiglia: “Voglio anche ringraziare i miei quattro meravigliosi bambini per avermi supportato, sempre desiderosi di esplorare nuovi posti e creando meravigliosi ricordi lungo il percorso. Vedere la mia famiglia fare il tifo per me dagli spalti è una sensazione che conserverò per sempre. Vorrei anche ringraziare e riconoscere i miei affettuosi genitori e la mia cara sorella, senza la quale nulla sarebbe possibile”. Infine, “un grande ringraziamento a tutti i miei ex allenatori che mi hanno sempre guidato nella giusto direzione… E al tennis svizzero che ha creduto in me da giovane”, ha aggiunto Federer nel suo lungo messaggio d’addio.

I ringraziamenti agli avversari e ai suoi tifosi
“Vorrei anche ringraziare i miei avversari in campo. Sono stato abbastanza fortunato da giocare così tante partite epiche che non dimenticherò mai. Ci siamo spinti a vicenda e insieme abbiamo portato il tennis a nuovi livelli“, ha poi scritto Federer. Il riferimento, implicito, è soprattutto a Rafael Nadal, l’avversario mai nemico con il quale ha scritto la storia dello sport. I loro duelli hanno elevato il tennis “a nuovi livelli”, per usare le stesse parole dello svizzero. I loro duelli rimarranno unici per quello che hanno rappresentato: due modi di intendere la racchetta agli antipodi, ma un rispetto granitico per il reciproco talento. Federer ha poi ringraziato “i miei incredibili fan. Non saprete mai quanta forza e convinzione mi avete dato”, ha aggiunto. “La sensazione stimolante di entrare in stadi pieni e arene è stata una delle grandi emozioni della mia vita. Senza di voi, quei successi si sarebbero sentiti soli, piuttosto che pieni di gioia ed energia. Ho avuto l’immensa fortuna di giocare davanti a voi in oltre 40 paesi diversi. Ho riso e pianto, ho provato gioia e dolore, ma soprattutto mi sono sentito incredibilmente vivo“, ha spiegato Federer.

Il ringraziamento finale al gioco del tennis
“Quando è iniziata la mia passione per il tennis, ero un ragazzo. Osservavo i giocatori con un senso di meraviglia. Erano come dei giganti per me e ho cominciato a sognare. I miei sogni mi hanno portato a lavorare di più e ho iniziato a credere in me stesso. Un po’ di successo mi ha dato fiducia ed ero sulla buona strada per il più incredibile viaggio che ha portato a questo giorno. Quindi, voglio ringraziarvi tutti dal profondo del mio cuore, a tutti in tutto il mondo che hanno contribuito a realizzare i sogni di un giovane svizzero diventati realtà”, ha scritto Federer nella conclusione della sua lettera di addio. Senza dimenticare il ringraziamento finale, che è la summa della sua carriera: “Un grazie al gioco del tennis: ti amo e non ti lascerò mai”. Un amore folle e totalmente corrisposto.