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Elisabetta II, la regina impassibile forse solo in apparenza

In queste ore stanno circolando alcuni meme che ricordano con ironia ma anche con affetto e malinconia un personaggio simbolo che ci ha appena lasciato e che ha vissuto attraversando due secoli e uscendo indenne da conflitti mondiali, cambiamenti epocali, scandali di corte e pandemie. Così capita che sui social accanto al faccione del chitarrista dei Rolling Stones Keith Richards e della “Signora in giallo” Angela Lansbury, compaia quello di Elisabetta II sbarrato da una croce perché dallo scorso 8 settembre purtroppo la Regina più famosa del mondo è uscita dal club dei “superumani” ritenuti, per motivi diversi, immortali non solo nell’immaginario collettivo anglosassone ma in quello dell’intero pianeta.

Perché Elisabetta II c’è sempre stata, un punto fermo nella storia contemporanea così come nel quotidiano di tutti noi, un’icona vivente immutabile e imperturbabile nel lungo corso della sua vita che ha visto succedersi sette Papi e quattordici presidenti degli Stati Uniti. La regina Elisabetta ha saputo portare su di sé il peso della corona in senso figurato e pure letterale con grande responsabilità e impegno frutto della rigida educazione impartitale durante l’infanzia, lei che era diventata regina a soli 26 anni dopo che lo zio aveva abdicato e il padre era morto.

Ma la leggendaria freddezza e la presunta mancanza di empatia di Elisabetta II erano effettivamente lati del suo carattere o atteggiamenti assunti per la necessità di rispettare un rigido protocollo che le imponeva di non far mai trasparire i suoi sentimenti in pubblico? Rarissime sono le occasioni in cui è capitato di vedere l’impassibile volto della sovrana commosso tanto che, persino in occasione del disastro di Aberfan del 1966, quando la Regina in visita alle famiglie dei 116 bambini morti apparve visibilmente provata, si sparse la voce che era stato il premier laburista Harold Wilson a suggerirle di mostrare qualche opportuna lacrima.

L’idea che Elisabetta II fosse parca di umanità si rafforzò negli anni 90 quando Diana ebbe la certezza che Carlo la tradisse con Camilla e andò a chiederle consiglio trovandosi davanti una suocera poco incline alla comprensione e all’ascolto ma ciò probabilmente fu dovuto alla notevole differenza di indole delle due donne più che ad un vero e proprio atteggiamento ostile.

Era stata proprio Elisabetta II infatti a scegliere Diana Spencer come moglie per l’erede al trono perché all’epoca la giovane, bella e timida nobile era certamente preferibile alla figura di Camilla e nulla lasciava presagire un futuro in cui la personalità della “Principessa del popolo” insofferente alle regole e incline ai riflettori e alla costante attenzione della stampa avrebbe offuscato non solo l’immagine di Carlo ma anche quella della stessa Regina.

Lo stesso rapporto matrimoniale fra Elisabetta II ed il suo consorte, il Principe Filippo, si è retto per oltre 70 anni sulla pazienza e sulla tolleranza della sovrana se si pensa ai numerosi tradimenti di un uomo che, nonostante il ruolo, non perse mai la sua verve di impunito corteggiatore di donne belle e spesso anche famose. Ma certo non possiamo escludere che fra le mura di Buckingham Palace non siano volati stracci – anche se di broccato – fra un marito e una moglie che lo aveva voluto a tutti i costi per amore e non per ragion di Stato e c’è da scommettere che parecchie volte Elisabetta II fu tentata dall’idea di divorziare per poi calarsi di nuovo sul volto la maschera di atarassia che tutti abbiamo imparato a conoscere.

E se è vero che il dolore interiore fa invecchiare e ammalare ancor più che quello fisico, sicuramente i dispiaceri che Elisabetta II ha patito anche a causa dell’allontanamento di Harry e Meghan e soprattutto dello scandalo sessuale e dei guai giudiziari occorsi al figlio prediletto Andrea, hanno contribuito non poco al lento ed inesorabile declino di uno dei personaggi storici che più di tutti sembravano incarnare una terrena e possibile idea di eternità.

Una vedova ancor prima che una sovrana, sola, vestita a lutto e con il capo chino alla cerimonia funebre del suo compagno di una vita, un’anziana e dignitosissima signora ancor prima che un capo di Stato, sorretta da un bastone e visibilmente smagrita nell’ultima immagine pubblica mentre saluta la premier neo eletta Liz Truss mostrando i lividi che di solito deturpano le mani dei nostri nonni o genitori quando sono malati e sottoposti a flebo e cure mediche.

Tornando ai social, ai meme e agli artisti che hanno voluto dedicarle un ricordo, forse la vignetta più riuscita è quella di Roby il Pettirosso che la ritrae in un romantico “scacco alla regina” mentre si allontana di spalle in uno dei suoi completi sgargianti con tanto di cappello e ombrellino accompagnata da uno dei suoi fedelissimi corgi gallesi, un esemplare di quegli amatissimi cani dalle zampette corte, gli unici che probabilmente non l’hanno mai davvero delusa.