Economia

Uniper: “Con la secca del Reno rischio di fermo delle centrali a carbone”. E Berlino deve risparmiare 10 miliardi di metri cubi di gas

I livelli del fiume sono così bassi che il trasporto merci sulle chiatte che movimentano carbone, carburanti e prodotti chimici potrebbe esser chiuso a breve. Intanto la Dpa sulla base di dati della Commissione Europea ha calcolato che Berlino deve trovare il modo di risparmiare 10 miliardi di metri cubi di gas naturale tra il primo agosto 2022 e il 31 marzo 2023

La Germania dovrà ridurre il consumo di gas più di ogni altro Stato membro dell’Ue per raggiungere l’obiettivo concordato di tagliare del 15% l’uso del metano da agosto a marzo. La Dpa sulla base di dati della Commissione Europea ha calcolato che Berlino deve trovare il modo di risparmiare 10 miliardi di metri cubi di gas naturale tra il primo agosto 2022 e il 31 marzo 2023, l’equivalente del consumo annuo di 5 milioni di famiglie di quattro persone e quasi un quarto dei tagli complessivi previsti in tutta Europa. Per l’Italia, che ha ottenuto una deroga in base alla quale deve risparmiare solo il 7%, la cifra è di 4 miliardi di metri cubi. A complicare le cose per il governo Scholz c’è il fatto che la siccità sta rendendo sempre più difficile l’approvvigionamento di materie prime per le centrali a carbone cui la Germania sta ricorrendo per sostituire il gas russo: l’utility Uniper (appena salvata con 17 miliardi di euro dallo Stato) ha avvertito che potrebbe dover tagliare la produzione negli impianti Staudinger-5 e Datteln-4. I livelli del fiume sono così bassi che il trasporto merci sulle chiatte che movimentano carburanti e prodotti chimici potrebbe esser chiuso a breve.

Il ministro dell’Economia Robert Habeck ha indicato comunque che il Paese è già sulla via per risparmiare il 14-15% di gas rispetto all’anno passato. Molte città hanno adottato misure di risparmio, dallo stop all’acqua calda negli edifici pubblici allo spegnimento dei monumenti. Il presidente della Federazione delle industrie tedesche (Bdi), Siegfried Russwurm, ha esortato il governo ad accelerare le misure per risparmiare gas, avvertendo che le imprese che tentano di passare dal gas al petrolio vengono rallentate dalla burocrazia. Russwurm ha chiesto misure rapide, come la sostituzione delle centrali elettriche a gas con centrali a carbone. “Questa non è la velocità che serve al Paese nella gestione di una crisi – ha detto Russwurm – la Germania si trova nella crisi energetica più grave da quando è stata fondata la Repubblica Federale. Le imprese e i consumatori privati devono fare la loro parte per prevenire arresti della produzione. E’ una questione di determinazione e di rapidità”.

Intanto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha dichiarato che a Gazprom “piacerebbe molto ricevere” la turbina del Nord Stream 1 inviata in Canada per “manutenzione”. Ieri il cancelliere tedesco ha accusato la Russia di essere responsabile del blocco della consegna della turbina attualmente in Germania, senza la quale, secondo Mosca, il gasdotto Nord Stream 1 non può funzionare normalmente. Secondo Gazprom, il ritorno della turbina sarebbe reso “impossibile” dalle sanzioni.
La Russia è accusata di usare il gas come strumento di pressione politica e il Nord Stream 1, un gasdotto che porta il metano dalla Russia alla Germania, attualmente funziona al 20% della sua capacità per quelli che Mosca indica come problemi di manutenzione.