Musica

#libridimusica – Cosa leggere sotto l’ombrellone? Ecco cinque titoli a tema musicale

Comincia l’estate e molti di noi si troveranno presto sotto l’ombrellone a godersi il meritato riposo. Niente di meglio allora che impreziosire il tempo del gustoso ozio con una buona lettura, magari di argomento musicale. Negli ultimi mesi sono usciti alcuni bei libri, ne ho scelti cinque per voi, in rigoroso ordine casuale.

70 volte Vasco. Storia di una rockstar, di Massimo Poggini e Marco Pagliettini, Baldini+Castoldi. Non ci sarebbe nemmeno bisogno di scrivere il perché. Massimo Poggini è in Italia il principale esperto di Vasco tra i giornalisti musicali, suo amico dal 1979. Vasco, che è Vasco, quest’anno ha compiuto 70 anni – e già di per sé questo è un evento – e questa storia ne segue il ritmo umano, consente di capire le vicende della persona dietro i grandi successi. Un consiglio nel consiglio: leggetelo ascoltando le canzoni più significative nella versione originale, man mano che il libro le nomina. Sarà un viaggio molto soddisfacente.

Storia del Rock, di Ezio Guaitamacchi, Hoepli. Questa edizione segue una prima molto fortunata, che qui è stata aggiornata e rivista. Non può mancare negli scaffali degli amanti del genere, sia perché Guaitamacchi è una garanzia, sia perché questa impaginazione di Hoepli – che caratterizza molti libri musicali pubblicati negli ultimi anni dalla storica casa editrice milanese – riesce a catturare il focus e il succo della storia, con dei box molto utili che stimolano la curiosità ulteriore e una galleria fotografica molto esplicativa.

La grande storia di Paul McCartney, di Carmine Aymone, Michelangelo Iossa e Riccardo Russino, anche questo di Hoepli. Scritto per l’occasione degli ottant’anni dell’artista, ripercorre la sua carriera con i Beatles ma ovviamente anche da solista. Ciò che resta è soprattutto la capacità di far comprendere come McCartney sia stato – oltre che un geniale radar istintuale di composizione popular – anche un personaggio in grado di captare la potenza del gesto mediatico, declinandola nelle varie arti per riverberare la propria icona. Probabilmente è quello che più di ogni altra cosa manca agli artisti italiani, anche a quei pochi che riscuotono un certo successo all’estero.

La voce del padrone. Suoni e racconti dagli studi di registrazione, di Francesco Brusco, Jaca Book. Diciamo subito che Brusco scrive bene. Oggi non è un dettaglio: è elegante in maniera misurata e soprattutto non concede niente alla violenza verbale e sintattica che caratterizza spesso lo stile di chi scrive di musica (e di certo non solo). Questo è un libro necessario, perché spiega la storia e i meccanismi che contribuiscono a far sì che le canzoni siano come le conosciamo: per molti generi – quasi tutti – infatti non bastano la chitarra, la voce e l’intenzione dell’autore, ma a dare forma a un brano concorrono tanti fattori, che spesso sono sconosciuti al grande pubblico. Il libro si avvale di una prefazione di Franco Fabbri, il principale studioso italiano di popular music. Resterà.

Storie di straordinaria fonia. Dagli studi RCA alle grandi produzioni live, di Foffo Bianchi, Francesca Gaudenzi e Duccio Pasqua, pubblicato da Bertoni. Alla stregua del libro di Brusco mi va di segnalare questo volume che ricostruisce le peripezie lavorative di Rodolfo “Foffo” Bianchi, musicista, produttore e ingegnere del suono: gli anni di lavoro in RCA, ma certamente non solo, e le collaborazioni per dischi cruciali di Renato Zero, Claudio Baglioni, Rino Gaetano e molti altri o nei live dei vari Pino Daniele, Ligabue, fino all’avventura con Elio e le storie tese, di cui è storico fonico dal 1997. Dalla teoria alla pratica di chi è sempre vissuto nella materia solida di cui sono fatti i sogni che stanno dentro le canzoni.