Televisione

L’Eurovision scorre meravigliosamente veloce: persino il trio dei conduttori rimane sullo sfondo

Finalmente, la tanto attesa prima semifinale dell’Eurovision Song Contest targato Italia, è andata in onda ieri sera. Uno spettacolo che si svolge quest’anno sullo sfondo nero della guerra in Ucraina, Paese che partecipa con orgoglio al contest ed è rappresentato dai Kalush Orchestra, i quali parlano della loro partecipazione come di una grande responsabilità verso la loro terra, anche perché uno dei componenti del gruppo è rimasto in Ucraina a combattere. Sui social parrebbero già i favoriti, col brano Stefania.

Il nostro Paese ospita questo evento per la seconda volta, dopo le vittorie a Sanremo di Gigliola Cinquetti nel 1964 e di Toto Cutugno nel 1990. Ora, diciamoci la verità, prima dei Maneskin, in Italia questo contest non è che fosse particolarmente sentito. Sarà che, nella storia del Festival di Sanremo, raramente la vittoria è andata ad artisti dal profilo così smaccatamente internazionale come il gruppo dei quattro ragazzi romani, che non solo hanno poi trionfato sullo scorso Eurovision, ma hanno conquistato praticamente tutto il mondo, compresi gli Usa, da sempre terra ostica per gli artisti italiani.

Ai Maneskin va il merito di aver riportato l’Italia sul tetto del mondo, dopo tanto, troppo tempo e contemporaneamente l’Eurovision Song Contest in Italia, precisamente a Torino da dove va in onda questa edizione. Quest’anno l’Italia fa il tifo per Mahmood e Blanco, che hanno vinto lo scorso Festival di Sanremo con Brividi. Certo, sperare in un bis per l’Italia è lecito, ma che accada realmente è ben poco probabile. Non succede, ma se succede – come dice Gabriele Corsi – sarebbe una gran bella sorpresa.

C’è da dire che, la serata scorre meravigliosamente veloce: alle 22.25 infatti tutti i cantanti in gara della serata si sono esibiti. Roba per noi impossibile anche solo da immaginare, dato che a quest’ora a Sanremo, ci troveremmo più o meno alla seconda esibizione e per aspettare la terza dovremmo sorbirci tipo un quarto d’ora di monologo sull’estinzione dei pangolini. Il ritmo è talmente serrato che persino l’improbabile trio di conduttori – Alessandro Cattelan, Mika e Laura Pausini – rimane pressoché sullo sfondo, risultando quasi inutile. Specialmente la Pausini, ma questa è un’opinione personale.

Menzione speciale per l’esibizione di Diodato, che finalmente riesce a calcare il palco dell’Eurovision, anche se non in gara. Diodato ha infatti trionfato nel 2020 a Sanremo con Fai Rumore e la sua partecipazione al Contest è stata annullata causa pandemia. Quest’anno è l’anno della sua rivincita e Antonio se la prende con grande orgoglio, cantando proprio Fai Rumore, accompagnato da tutto il Pala Olimpico di Torino che canta con lui. Quasi sicuramente, una mancata vittoria italiana all’Eurovision.

La prima serata di questa kermesse internazionale termina alle 23:13 e qui noi italiani, riusciamo finalmente ad avere la consapevolezza di essere stati ostaggio di programmi televisivi per troppi anni. Forse partirà una petizione on line per far tornare le seconde serate in tv. Nel frattempo, attendiamo la prossima serata e l’esibizione dei vincitori di Sanremo, ma soprattutto dell’imbucato ad arte Achille Lauro. Ad Maiora.