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Ucraina, Gomez a La7: “Mandare le armi? La speranza è che Putin possa trattare, l’alternativa purtroppo è Terza guerra mondiale”

“Quella di Putin è indubbiamente un’azione ignobile, ma è anche vero che noi queste armi le mandiamo perché, da una parte, abbiamo un senso etico e dall’altra perché abbiamo una speranza: quella che Putin, non stravincendo la guerra, possa sedersi a un tavolo e trattare. Molti in questo momento dicono che non si tratta con un animale o un assassino, ma purtroppo in questo caso l’alternativa è la Terza guerra mondiale. Quindi, non possiamo fare altro che trattare con Putin”. Sono le parole del direttore de ilfattoquotidiano.it e di FQ Millennium, Peter Gomez, che, ospite della trasmissione “Non è l’arena” (La7), commenta il fibrillante dibattito attualmente in corso nei partiti circa la guerra e l’invio delle armi in Ucraina.

Gomez aggiunge: “La decisione che abbiamo preso ha diviso le coscienze degli italiani e di tantissimi parlamentari di diversi gruppi, come ad esempio Delrio del Pd. Io sono d’accordo sul mandare armi in Ucraina, però bisogna anche dire che è la prima volta nella storia che inviamo armi a una delle due parti belligeranti. Io trovo normale che ci sia questa discussione nei partiti – spiega – Se poi si vuol dire che c’era un M5s in parte legato a Putin alle origini o che, come molti in Italia, vedeva il presidente russo come l’uomo forte, certo che c’è stato. Ma c’è stato anche nel centrodestra con Berlusconi, nella Lega, in Confindustria, che nel 2015 chiedeva di togliere le sanzioni alla Russia. Questo è il nostro Paese”.

E conclude: “Il dibattito che c’è nei partiti è giusto che ci sia. Cosa dovremmo fare? Armiamoci e partiamo perché l’ha deciso Draghi o un ministro? I partiti sono nel Parlamento per discutere di queste scelte, che possono essere giuste, ma anche sbagliate, perché Putin, se per caso venisse messo all’angolo, potrebbe fare scelte sconsiderate. Siamo sul filo del rasoio: parlare e discutere è una cosa importante”.