Cronaca

Covid, il nuovo decreto: restano le regole sulla quarantena dei positivi e dei “contatti stretti”. Cosa cambia dal primo aprile

Dal 1 aprile l'Italia, dopo due anni, non sarà più nello "stato di emergenza": decadono il Comitato tecnico scientifico e la struttura del commissario straordinario Figliuolo. Viene cancellato il sistema delle regioni a colori in base alla situazione di contagio. Non sarà più necessario avere il Green pass per entrare negli uffici pubblici, nei negozi, nelle banche, alle poste o dal tabaccaio

L’ultimo decreto sulle norme relative alle misure anti-contagio da Covid 19, pubblicato in Gazzetta ufficiale e in vigore a partire dal 25 marzo, sancisce che restano invariate le regole sulla quarantena dei positivi e dei “contatti stretti”. Gli obblighi relativi all’isolamento restano dunque quelli sanciti dalla circolare del 4 febbraio 2022, firmata dal direttore generale della prevenzione Giovanni Rezza.

I positivi potranno uscire dall’isolamento con un tampone – rapido o molecolare – con esito negativo: non essendo citato un numero minimo di giorni, dal ministero della Salute si apprende che resta in vigore per i positivi l’indicazione di stare in auto-isolamento 7 giorni se si è vaccinati, 10 giorni se non si è vaccinati, non si ha la terza dose o se si è fatta la seconda dose da più di 120 giorni.

Dal 1 aprile l’Italia, dopo due anni, non sarà più nello stato di emergenza: decadono il comitato tecnico scientifico e la struttura del commissario straordinario Figliuolo. Al posto di questi, ci sarà un’apposita “unità operativa” fino al 31 dicembre che si occuperà di ultimare “il completamento della campagna vaccinale e l’adozione di altre misure di contrasto alla pandemia”.

Dal prossimo mese viene cancellato anche il sistema delle regioni a colori in base alla situazione di contagio (che però verrà monitorata). Da inizio aprile non sarà più necessario inoltre avere il Green pass per entrare negli uffici pubblici, nei negozi, nelle banche, alle poste o dal tabaccaio. La certificazione non sarà più obbligatoria nemmeno sugli autobus e sugli altri mezzi di trasporto pubblico locale, dove resta l’obbligo di indossare le mascherine fino al 30 aprile.

Per la ristorazione al chiuso, al banco o al tavolo, servirà il pass base. Dal primo aprile decade, inoltre, il limite alla capienza delle strutture, dunque anche per gli stadi: per accedere verrà richiesto il Green pass base e sarà possibile occupare il 100% dei posti.

Cambiano le regole anche per la scuola. Staranno in Dad solo i positivi: anche se i contagi in classe sono più di 4, si farà comunque lezione in presenza ma tutti dovranno indossare la mascherina Ffp2 per 10 giorni (normalmente è obbligatoria quella chirurgica). I ragazzi potranno poi tornare a fare le gite. E gli insegnanti non vaccinati “potranno andare a scuola, ma non insegnare”. A partire dal 1 maggio poi, terminerà l’obbligo del Green Pass quasi ovunque – fino al 30 aprile per alcune attività come mense, concorsi pubblici e colloqui in carcere, oltre ai trasporti a lunga percorrenza, sarà infatti ancora obbligatorio in versione base. Quello rafforzato resterà in vigore fino al 30 aprile per centri benessere, sale gioco, discoteche, congressi ed eventi sportivi al chiuso.

A partire dal 15 giugno, invece, decadono gli obblighi vaccinali per il personale scolastico, per i militari, gli agenti di polizia e soccorso pubblico, per la polizia locale, per i dipendenti dell’amministrazione penitenziaria e in generale per chi lavora all’interno degli istituti penitenziari per adulti e minori, infine per il personale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale. Queste categorie di lavoratori sono già tornate al lavoro dal 25 marzo (giorno dell’entrata in vigore del decreto) con il Green pass base facendo il tampone antigenico ogni due giorni. L’obbligo di vaccino resterà in vigore quindi, dopo il 15 giugno, soltanto per il personale sanitario e Rsa.