Società

A Putin vorrei chiedere una cosa, e non parlo né di conquiste né di coscienza

di Carmine Di Filippo

Sì, proprio glielo vorrei chiedere: cosa pensa che sia restato ai ‘grandi condottieri’ di quello che hanno fatto?
Ad un Cesare, ad un Napoleone, che almeno salivano su un cavallo e conducevano l’esercito sul campo alla conquista di nuove terre, alla sottomissione di altri popoli: che cosa è restato?

A Tito, Traiano, Adriano e le loro repressioni dei moti di rivolta erroneamente chiamate ‘guerre giudaiche’: cosa è rimasto?
Genghis Khan, Alessandro Magno, Tamerlano, Ciro il grande e Attila hanno realizzato imperi: e adesso che ne è rimasto? E loro che si sono portati nella tomba? Hanno inflitto morte e sofferenze, e distruzione. Hanno assoggettato gente inerme o comunque debole per opporsi.

Ma anche in tempi recenti cosa è rimasto ai ‘condottieri da scrivania’, direttori da tavolino di altre sanguinose invasioni, anche queste erroneamente chiamate guerre: cosa è rimasto? E non parlo di cosa è rimasto dei loro imperi di un tempo o delle loro occupazioni di territori altrui più recenti.

Non chiedo a cosa sia servito tutto quel loro impegno sull’assetto territoriale, sul terreno, sulle mappe, visto che poi gli imperi si sono dissolti e i confini di un tempo non sono più gli stessi.

Non chiedo che pensi di ciò che si è scritto di loro, perché non penso che la tua mira sia quella di rimanere, tu, stampato su qualche libro di storia. Personalmente stendo una spessa trapunta su ‘historia magistra vitae’.

Non parlo di ‘coscienza’ e di ciò che potrebbe pensarci sopra: si trovano sempre giustificazioni per scrollare via i pesi, gli scrupoli; si inventano gli ‘effetti collaterali’.

Putin: io voglio sapere tu che pensi che sia rimasto a loro, nella loro mente, o cervello, e nel loro cuore: cosa è rimasto per cui sia valsa la pena straziare corpi di donne, uomini e BAMBINI. Ora che non c’è, o non ci sarà, nemmeno traccia del mucchietto di polvere a cui è, o sarà, ridotto il loro cervello e il loro cuore: ne sarà valsa la pena?

Putin: pensi forse che per te le cose andranno diversamente? Le tue ‘conquiste da scrivania’ non rimarranno stampate per sempre sul terreno. Ma pensi che il mucchietto di cenere del tuo cervello e del tuo cuore avranno qualche beneficio dalla morte che infliggi? Ci sarà una qualche traccia chimica o biologica in quel mucchietto, che tu potresti valutare positiva? E quindi: ne sarà valsa la pena?

Ecco, questo vorrei sapere da te.

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