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Sanremo 2022, Achille Lauro erede di Amadeus: “Io direttore artistico del Festival? Se me lo offrissero, accetterei molto volentieri”

L'artista alla sua quarta partecipazione al Festival a FqMagazine confessa di essere pronto per il salto successivo, ossia la direzione artistica. Per ora Achille Lauro porta sul palco dell'Ariston “Domenica” assieme all'Harlem Gospel Choir. Una unione artistica che promette scintille

Prima come cantante poi come presenza fissa nel cast, Achille Lauro e il Festival di Sanremo sono ormai un connubio imprescindibile. Così quest’anno, per la quarta volta sul palco dell’Ariston, l’artista ha deciso di rimettersi in gioco e di portare in gara “Domenica”, assieme all’Harlem Gospel Choir per stupire ancora una volta il pubblico a casa e in platea. Gli abbiamo chiesto se a questo punto per il prossimo anno non punti alla direzione artistica e a FqMagazine ha risposto con sicurezza: “Certo, se me lo offrissero molto volentieri”. E il cast ideale? “Siamo in un momento molto importante in cui ci sono nuove forze musicali, quindi aspetterei a far nomi per ora. – spiega a FqMagazine – Ogni anno c’è una nuova scoperta. Sono molto felice del Sanremo di quest’anno perché è molto ‘giovane’ e soprattutto ci sono artisti che si sono aperti anche alla musica punk e sperimentale. Quindi sono fiducioso nelle nuove leve”.

Intanto Lauro ha annunciato i prossimi progetti come l’uscita l’11 febbraio di “Lauro – Achille Idol Superstar” con 7 nuove bonus track tra cui “Domenica”, sarà il primo artista in Europa a proporre un evento-concerto nel mondo del metaverso e del gaming e ha annunciato il tour “Achille Lauro Superstar – Electric Orchestra”, dove sarà accompagnato da 52 elementi, oltre ai 5 componenti della band, al via il 27 maggio con l’apertura della terza data al Palazzo dello sport di Roma. Intanto Lauro mette le mani avanti sulla gara: “Ho letto delle cose in giro su ‘Domenica’, ma anche di ‘Me ne frego’ si disse che faceva cagare ma poi è stata una delle cose più dirompenti nella musica italiana di questi ultimi anni. Andiamo a Sanremo per portare sempre qualcosa di diverso, ciò che gli altri non fanno. Per me Sanremo vale come un live, o come un programma tv di quattro minuti, uno spettacolo mio a 360 gradi”. La domenica di Lauro è la libertà: “È essere libero, il giorno in cui ci si diverte, si esce, si scopa e si fa tutto quello che è bello fare”.

Il 2022 sarà ricco di altri progetti, ancora top secret dalla musica alla moda, e sono il frutto di un lavoro di cinque mesi in isolamento su un’isola assieme ai suoi musicisti, ma anche dei viaggi fatti nei mesi scorsi “perché il mio lavoro è anche questo, assorbire il più possibile da quello che mi circonda”.