Calcio

Calcio, in Serie A arriva il limite di cinquemila spettatori allo stadio: ma solo dal 16 gennaio. Prossimo turno e Supercoppa ancora al 50%

Lo ha deciso all'unanimità l'assemblea di Lega, dopo la telefonata in cui il premier Mario Draghi ha chiesto al presidente della Figc Gabriele Gravina di valutare la sospensione del campionato o la chiusura degli stadi al pubblico. "L'introduzione del limite a cinquemila spettatori necessita di alcuni giorni", recita il comunicato della Lega Serie A giustificando la misura "a scoppio ritardato"

Per la 22esima e la 23esima giornata del massimo campionato di calcio, in programma nei weekend del 16 e del 23 gennaio, gli stadi potranno ammettere un massimo di cinquemila spettatori. E i settori ospiti rimarranno chiusi. Lo ha deliberato all’unanimità l’assemblea della Lega di Serie A riunita in videoconferenza, dopo la telefonata di venerdì in cui il premier Mario Draghi ha chiesto al presidente della Figc Gabriele Gravina di valutare la sospensione del campionato o la chiusura degli stadi al pubblico. Le stesse regole varranno per gli ottavi di finale di Coppa Italia in programma tra il 16 e il 20 gennaio. Tuttavia, sia la 21esima giornata (in programma domenica 9 gennaio) sia la finale di Supercoppa di mercoledì 12 potranno svolgersi con le regole attuali che ammettono una capienza al 50%.

“La decisione, presa in accoglimento della richiesta del presidente del Consiglio Mario Draghi” – recita un comunicato della Lega – testimonia il grande senso di responsabilità delle società di calcio a fronte dello stato emergenziale legato all’aumento dei contagi da Covid-19, nonostante il pieno rispetto delle vigenti procedure di sicurezza sempre adottate per il controllo degli accessi allo stadio. A fronte delle ingenti perdite subite nel periodo della pandemia e soprattutto rimarcando le disparità di trattamento subite negli ultimi mesi rispetto ad altri settori, aiutati con ristori e contributi, il calcio di Serie A, ancora una volta, mostra la propria disponibilità a tutela della salute del pubblico”. E per giustificare la misura “a scoppio ritardato” si sostiene che “l’introduzione del limite a cinquemila spettatori necessita di alcuni giorni, per cui sarà effettivo a partire dalla terza giornata di ritorno di campionato, in ossequio dei biglietti già venduti per gli incontri della settimana prossima”.

Nel colloquio con Gravina, Draghi si era detto “preoccupato” per la situazione della serie A dopo i fatti dell’ultima giornata – con quattro partite su dieci rinviate dalle Asl per focolai nelle rose – specificando che il governo non aveva intenzione di prendere provvedimenti, ma allo stesso tempo chiedendo “collaborazione” al mondo del calcio. Un pressing che è bastato a convincere l’assemblea dei club a stringere sul pubblico (anche se non fino alle porte chiuse) ma non ad arrivare a una sospensione della stagione. “Credo che questa decisione della Lega Serie A sia stata presa di concerto con il Governo, in attesa del confronto di mercoledì (con Coni, Federcalcio e la sottosegretaria allo Spot Valentina Vezzali, ndr). Per le società si tratta di un grosso sacrificio, d’altro canto la realtà dei contagi in repentina ascesa non lasciava altre strade. Mi pare una scelta oculata”, commenta all’AdnKronos il presidente dell’Associazione italiana allenatori, Renzo Ulivieri.

A causa dei focolai e delle relative quarantene comunque, sono sempre di più le gare rinviate: per la prossima giornata si va verso il rinvio a data da destinarsi per la sfida tra Cagliari e Bologna. A quanto apprende l’Ansa, il Consiglio di Lega sta infatti valutando il calendario alla luce della situazione Covid. Sarà probabilmente posticipato a lunedì, invece, l’incontro tra Fiorentina e Torino, mentre si sta analizzando il quadro relativo al match tra Udinese e Atalanta dopo i nuovi contagi emersi oggi (3 tra i bergamaschi, 12 più due membri dello staff tra i friulani).