Società

I botti di Capodanno spaventano animali o disabili? E chissenefrega!

di Alessandro Pezzini

Che ridere che fanno questi cosini cilindrici che lanci a terra e fanno “pum”. Pazzesco. E diciamo la verità: chissenefrega degli amici a quattro zampe degli altri. Sono amici loro e se la vedano loro. Io ho due cani e tre gatti che piangono, si nascondono, soffrono un po’ e poi basta. Ma poi, di base, è Capodanno! Sono due anni che non possiamo fare praticamente nulla di divertente e quindi lasciateci almeno uscire in strada a fare casino. Pum! Vi dà fastidio? Siete così sfigati che il vostro primo pensiero dell’anno è lamentarvi di noi sui social? Davvero? E allora… Pum! Pum! Pum! Apposta!

Ma la cosa più ridicola è che c’è gente che si lamenta non solo per i cani, ma anche perché sostiene che i botti diano fastidio anche a certe persone. “Ho un figlio disabile che si spaventa, ha delle fortissime crisi e dobbiamo cercare di contenerlo ad ogni botto”. Senti: non sarà mica colpa mia, no? Pensi che la tua fatica, la tua frustrazione e, in generale, la tua situazione sia veramente migliore se io non sparo i botti?

“Ciascuno ha le sue realtà”, leggevo tra i commenti su un gruppo Facebook locale. È vero: e se tu hai un figlio o una figlia, un fratello o una sorella, un amico o un’amica che siano, ad esempio, autistici è letteralmente un problema tuo. Anzi, è un problema loro.

Leggevo sui miei libri di testo universitari che tra i lati negativi del rientrare nello spettro autistico può esserci la questione dell’iperacusia, ovvero un’ipersensibilità uditiva che porta queste meravigliose e preziose persone letteralmente a impazzire di paura quando sentono tutti questi “pum”, che per loro sono suoni fortissimi che non riescono ad ignorare e quindi, mentre si sta festeggiando tra amici o in famiglia, improvvisamente si sentono nel bel mezzo di una guerra, si coprono le orecchie, piangono e gridano e tendono a dondolare avanti e indietro in preda al panico. Non tutti eh, perché lo spettro autistico è gigantesco e può anche essere che qualche autistico apprezzi i fuochi d’artificio.

Il fatto è che dovunque, attorno a noi, c’è qualche piccolo “bug”, una persona che “non funziona” alla maniera ideale e che può soffrire di qualcosa che per chi sta bene è innocua. E quel “pum” è tanto divertente per alcuni quanto pericoloso e fastidioso per altri. Ma finché qualcuno produrrà bombe artigianali a basso costo, finché ogni amministrazione proclamerà a gran voce il divieto di sparare botti e poi si mette i tappi alle orecchie, finché tutti noi possiamo evitare di fottercene allegramente della sofferenza dei più fragili pur di lanciare una bombetta rumorosa, non andremo da nessuna parte.

E i più fragili, le loro famiglie, i loro amici sapranno che è appena iniziato un nuovo anno, l’ennesimo, in cui dovranno combattere con le unghie e con i denti per avere l’illusione di vivere una vita serena con il pieno supporto di chi può dar loro un aiuto grandissimo, che può partire simbolicamente dall’evitare quel “pum”.

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