Televisione

Chiusura Tg4, Emilio Fede su tutte le furie: “Informazione presa a calci nel sedere, state per uccidere un’istituzione. Io scendevo in piazza”

È lapidario Emilio Fede nel commentare, con Fanpage, la notizia dell'ipotesi di chiusura del Tg4 (assieme a Studio Aperto e Sport Mediaset) per accorpare tutta l'informazione sotto Tgcom24

“Così l’informazione viene presa a calci nel sedere”. È lapidario Emilio Fede nel commentare, con Fanpage, la notizia dell’ipotesi di chiusura del Tg4 (assieme a Studio Aperto e Sport Mediaset) per accorpare tutta l’informazione sotto Tgcom24. “Ho accolto questa notizia con dolore, perché tutto quello che contribuisce a diminuire il potere dell’informazione è da respingere con tutte le forze – ha detto lo storico ex direttore, oggi 90enne -. Il Tg4 è nato e proseguito con me e continua a esserci per la volontà di tanti colleghi che si accingono a lasciare il posto di lavoro, se non per la disoccupazione, per il trasferimento. Ciò significa che l’informazione è a rischio“.

“Pensateci bene prima di mettere sul lastrico delle persone che sono testimoni onesti, non venduti a partiti e partiti, di questa professione – ha incalzato quindi Emilio Fede -. State per uccidere, o contribuire ad uccidere, una rappresentanza dell’informazione, davanti alla quale tutti bisognerebbe inchinarsi. Ieri eravamo a colazione qui con una storica giornalista del Tg4 e ci ha parlato di questo dolore per quanto riguarda l’informazione, che piano piano di questo passo viene presa a calci nel sedere. Parlo di colleghi giornalisti che vanno rispettati, gente che era a Roma ed è stata trasferita a Milano con tutto ciò che comporta per le loro famiglie. Facciamoci il segno della croce e aiutiamo chi soffre. Il Tg4 fortunatamente non mi appartiene più, perché altrimenti io andavo in piazza“, ha concluso l’ex direttore.