Economia

Carenza di semiconduttori, Cnh Industrial ferma “diversi siti in Europa”. Mentre il produttore di chip Tsmc annuncia utili record

Il gruppo controllato da Exor "programma di chiudere gli impianti interessati per non più di otto giorni lavorativi nel mese di ottobre". Anche Stellantis in difficoltà. A inizio ottobre il segretario della Uilm Basilicata, Marco Lomio, ha fatto sapere che si prevedeva la produzione di sole ottomila vetture per un totale di sei giorni di lavoro, con conseguente ulteriore periodo di cassa integrazione

La carenza di semiconduttori continua a mettere in difficoltà il comparto dei mezzi di trasporto e l’industria in generale. Cnh Industrial, controllata da Exor, ha annunciato mercoledì sera che chiuderà temporaneamente diversi siti produttivi di macchine agricole, veicoli commerciali e sistemi di propulsione in Europa, come conseguenza delle interruzioni alla catena di fornitura e della carenza di componenti chiave, in particolar modo semiconduttori. Intanto il maggior produttore mondiale di semiconduttori, la Taiwan Semiconductor Manifacturing Co. (Tsmc), annuncia di aver registrato nel terzo trimestre profitti record per 5,58 miliardi di dollari.

Cnh Industrial ha fatto sapere che “rivede costantemente i propri piani di produzione per rispondere a questo contesto altamente volatile e programma di chiudere gli impianti interessati per non più di otto giorni lavorativi nel mese di ottobre. L’azienda rimane costantemente impegnata a ottimizzare le operazioni produttive al fine di rispondere alla continua forte domanda e servire al meglio i propri concessionari e clienti”, conclude la nota.

Anche Stellantis, a sua volta partecipata da Exor, è stata messa in difficoltà dalla crisi dei semiconduttori. La riapertura dell’impianto di Melfi a fine agosto era stata rinviata per quel motivo e a inizio ottobre il segretario della Uilm Basilicata, Marco Lomio, ha fatto sapere che si prevedeva la produzione di sole ottomila vetture per un totale di sei giorni di lavoro, con un conseguente ulteriore periodo di cassa integrazione.