Diritti

Eutanasia legale, depositate le firme. Cappato: “Difendiamo il diritto delle persone di decidere”. Gallo: “Politica ferma, è la vittoria degli italiani” – Video

Un milione 235mila quattrocentosettanta. Questo è il numero esatto delle firme che sono state depositate questa mattina in Cassazione per chiedere il referendum sull’eutanasia legale. Un risultato possibile grazie a una mobilitazione senza precedenti, in tre mesi, che ha consentito di superare (e non di poco) la soglia minima delle 500mila sottoscrizioni. “Non sono soltanto firme, queste sono persone“, ha rivendicato Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, che ha ricordato a margine dell’iniziativa come chi ha firmato chieda che “finalmente si possa decidere di non dover più imporre contro la volontà del malato la sofferenza come una tortura insopportabile” e di poter “decidere finalmente tra l’eutanasia clandestina che c’è già in Italia e quella legale fatta di regole, responsabilità, conoscenza, ovviamente assistenza per chi vuole vivere e rispetto della decisione di chi non lo vuole più”.
Presenti in piazza Cavour, oltre a Marco Cappato e alla segretaria dell’associazione Coscioni Filomena Gallo, anche Valeria Imbrogno, compagna di Fabiano Antonioni, Dj Fabo, morto in Svizzera con il suicidio assistito il 27 febbraio del 2017, e Mina Welby, moglie di Piergiorgio e co-presidente della stessa associazione Coscioni: “Nessuno dei cittadini vuole morire, anche chi è in gravi condizioni – ha spiegato Welby- Ma io credo che quando la sofferenza è talmente grande e terribile ognuno abbia il diritto di dire basta”. “Oggi è un giorno di festa, lo sarebbe stato anche per Fabiano, è per questo che sono qui”, ha invece sottolineato Imbrogno.
Certo, la partita non è certo terminata: a metà gennaio è atteso il giudizio di ammissibilità della Corte Costituzionale, mentre il referendum dovrebbe tenersi tra il 15 aprile e il 15 giugno 2022. Ma è un passo importante, dopo anni di stallo in Parlamento: “Queste firme sono state raccolte nel silenzio dei grandi partiti, ora quantomeno raccolgano quella che per loro è un’occasione. Si battano per difendere il diritto delle persone di decidere“, ha concluso Cappato.