Politica

Morisi, Pillon: “La droga e i festini? Non mi stupiscono, non mi è mai piaciuto. Matteo si circonda di persone sbagliate”. Poi smentisce

"C'erano cose note da tempo a tutti", rivela al Foglio il senatore ultracattolico della Lega a proposito dello scandalo che ha travolto il capo della comunicazione: "Mi ha fatto sempre la guerra, ora capisco tante cose". E parla della "corrente Mykonos", gli omosessuali nella Lega: "Sono tantissimi, tra Camera e Senato non bastano due mani per contarli". Poi si rimangia tutto: "Parole che non ho detto e altre decontestualizzate, ribadisco vicinanza e solidarietà a Morisi"

“Questa brutta storia non mi stupisce, viste le note attitutini del personaggio. La giustizia divina ha fatto il suo corso. A me questo Morisi non è mai piaciuto, mai”. Non usa perifrasi Simone Pillon, il senatore ultracattolico della Lega fiero avversario dei diritti Lgbt, commentando al Foglio la vicenda del boss della comunicazione del partito indagato per una cessione di stupefacenti avvenuta durante un festino con due ventenni romeni. “C’erano cose note da tempo a tutti”, rivela. “Morisi mi ha fatto sempre la guerra, ora capisco tante cose. Capisco quando a Verona, al Congresso mondiale della famiglia, si mise di traverso. Non voleva che Matteo (Salvini, ndr) vi partecipasse, diceva che era divisivo, poco conveniente politicamente”.

Dopo l’ex sottosegretario Claudio Durigon, Morisi è il secondo uomo del cerchio magico del segretario a dimettersi travolto da uno scandalo. “Dispiace vedere che Matteo, a cui voglio bene e lui lo sa, si circondi purtroppo delle persone sbagliate, lasciando quelli come me in seconda fila”, dice Pillon. E, provocato sull’ipocrisia del vizio privato e della pubblica virtù, cita l’esistenza della “corrente Mykonos“, che raccoglie gli omosessuali della Lega: “Sono tantissimi, li conosco tutti. Tra Camera e Senato non bastano due mani per contarli. Niente di personale, ci mancherebbe, ognuno vive come vuole. Basta saperlo, questo sì”.

Parole urticanti che Pillon si è premurato di smentire quasi immediatamente. “Sono molto dispiaciuto e amareggiato per quanto a me attribuito oggi su “il Foglio” in ordine alla vicenda di Luca Morisi. Un mix di molte parole che non ho detto, miscelate con alcune parole strumentalmente decontestualizzate, nel quale non mi riconosco in alcun modo, e che non rendono giustizia né a Luca Morisi, né a Matteo Salvini e neppure a me. Ribadisco la mia vicinanza e solidarietà a Luca Morisi per il difficile momento che sta attraversando. Incontrerò oggi stesso i miei legali per valutare ogni ulteriore azione”, comunica.