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Torino, lascia l’incarico di vicedirettore (ma non di docente) del Conservatorio per non controllare il Green pass

"Sono una persona che rispetta le leggi e sono d’accordo con le misure di prevenzione adottate dal governo, ma non con quelle discriminanti e ingiustificate come quella del green pass obbligatorio sul luogo di lavoro" dice Stefano Leoni

“Ritengo che l’obbligo del green pass a lavoro sia surrettizio. Io ho lasciato una carica ma questo non mi cambia la vita; la cambia invece a quelle persone che non possono più avere il loro stipendio. Lasciare il ruolo da vicedirettore non mi pesa, perché sono coerente con il mio modo di pensare. Ne ho parlato a lungo con il direttore Pennarola e la mia decisione è stata concordata con lui; non è stata sofferta ma ponderata”. Stefano Leoni, docente al conservatorio Giuseppe Verdi di Torno, spiega così all’Adnkronos la scelta di dimettersi dall’incarico di vicedirettore dell’ente, continuando comunque ad insegnare ai suoi studenti estetica musicale. La notizia del passo indietro era stata riportata da Repubblica e Corriere della Sera.

Sono una persona che rispetta le leggi e sono d’accordo con le misure di prevenzione adottate dal governo, ma non con quelle discriminanti e ingiustificate come quella del green pass obbligatorio sul luogo di lavoro. Dimettermi – continua Leoni – mi ha liberato da quell’imbarazzo di dover controllare, in assenza del direttore, chi fosse in possesso del certificato e chi no. Non sarei riuscito a sopportare il fatto di doverlo fare andando contro il mio pensiero. Così ho deciso di rinunciare e mi sento adesso più tranquillo con me stesso”. Il docente aveva già firmato l’appello dei professori contro l’obbligo sottoscritto tra gli altri dallo storico Alessandro Barbero.

Nella lettera di dimissioni inviata lo scorso 20 settembre al direttore ha parlato “problemi di coscienza” di fronte all’obbligo del Green pass. E definisce “disdicevole e in contrasto con i principi che il sistema educativo dovrebbe diffondere e difendere”. In particolare in un Conservatorio che “dovrebbe essere un istituto superiore di studi musicali: uno spazio libero, aperto e inclusivo”. Secondo il vicedirettore dimissionario, che comunque assicura continuerà ad insegnare ai suoi studenti, il Green pass è un “abominio dal punto di vista legale”. Il vicedirettore manterrà quindi il suo ruolo di docente. Dimettendosi dalla carica però non dovrà denunciare chi è senza Green Pass.