Politica

Sulla giustizia i cinquestelle devono essere duri e puri. Quello è il loro Piave: da lì non si passa

di Bruno Maggioni

Voglio dire due cose: una sui grillini e una sul governo.

Si discute di tutto e ci possono essere mille sfumature delle diverse opinioni su tutto, ma ad un certo punto, per certe cose, o si è qua o si è là. Sembrano scelte difficili, ma in realtà sono le situazioni più belle, più facili da dirimere: bianco o nero. Lì devi dire chi sei. I grillini non si sa se siano di destra o di sinistra (le famose ideologie!), infatti Grillo è stato bravo, oramai tempo fa, ad evitare i temi divisi focalizzandosi su quelli su cui si era d’accordo: l’ambiente, l’acqua pubblica, la connettività, i trasporti, lo sviluppo. Ma il fulcro, anzi la base perché tutti possano andare nella giusta direzione e dare esiti positivi è la Giustizia.

Mancare di capire questo punto è un ‘fatal error’. E’ vero che, come ha detto più di uno: “meglio disonesti che incompetenti”? Vera stupidaggine: se uno è bravo e disonesto, secondo voi, le sue capacità le mette per fare una cosa onesta? Il tecnico onesto fornirà dati e progetti corretti, il politico onesto esporrà i dati correttamente e proporrà leggi oneste e sarà più facile fare le scelte giuste per tutti.

Qualunque legge e attività andrà nella direzione sbagliata se fatta e gestita in maniera disonesta e qui per la legge Cartabia non si tratta di sfumature, di ideologia, di pagliuzze nell’occhio, ma di travi in mezzo al cammino di tutti i processi in corso e dei processi futuri.

Quindi i grillini devono essere duri e puri, devono diventare IL muro contro l‘ingiustizia e l’impunibilità. Devono alzarsi in piedi e dirlo ad alta voce cosa sono: rappresentanti dei cittadini onesti che pagano le tasse o lacchè del sistema e sfruttatori essi stessi dei fessi che non rubano. Uomini o caporali! Questo è un tema per cui vale la pena impegnarsi e vale la pena farlo diventare identificativo dell’intero Movimento.

Se fanno passare questa legge, saranno “come tutti gli altri”, per distinguerli bisognerà guardare le sfumature, la punteggiatura di questa legge. Se si oppongono, anche se dovessero perdere la votazione, saranno invece ben identificati come le persone oneste come noi. E nessuno andrà neanche ad offrire loro mancette per portarli dall’altra parte, perché avranno definito il loro fiume Piave: il punto da non attraversare, di lì non si passa.

Il governo, la signora Cartabia così come il nostro presidente del Consiglio, devono rendersi conto che è chiaro a tanti che non si sta discutendo di fare un ponte o di favorire il fotovoltaico rispetto all’eolico, non si tratta di opinioni, ideologie o di un modello economico, ma si sta andando a scavare sotto i piedi della struttura dello Stato civile. Loro saranno protetti o altrove, ma noi che siamo normali cittadini senza grandi risorse e senza agganci, saremo alla mercé del più forte, sia esso il bullo del quartiere, sia la banca, sia il costruttore che ci sistema la casa. Saranno ricordati come quelli che hanno gettato questo paese nella giungla, la gente dovrà affidarsi a forme alternative di garanzia e tutela, come le organizzazioni criminali sul territorio ed esserne schiavi, o dovranno andare via.

Siamo ancora un paese di emigranti, ma a differenza di 100 e più anni fa quando emigravano le fasce povere della popolazione per cercare fortuna nel nord Europa o nel Nuovo Mondo, adesso vanno via quelli che possono permetterselo o per possibilità economiche o per studi. I figli di chi ha possibilità studiano all’estero e poi lavorano all’estero perché l’Italia sta sempre di più diventando il Paese dei Furbi e ci sono tanti che non vogliono essere furbi a discapito degli altri.

…e stanno ancora cercando chi li rappresenta.

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