Politica

Fornero consulente del governo, Salvini: “La Lega non ci sta”. L’ex ministra: “La politica ci chiama quando servono scelte impopolari”

L'economista si dice stupita per i commenti che circolano sul web: "Speravo che si fossero già sfogati con i due economisti liberisti, quelli crocifissi sui social". Nel merito, come fare per spendere bene i fondi del Recovery? "Combattere la precarietà del lavoro", prescrive colei che eliminò l’obbligo di reintegrare nel posto il lavoratore licenziato arbitrariamente - norma poi dichiarata incostituzionale dalla Consulta

“Quando guidavo il ministero del welfare ho avuto ostracismo. Sono tornata finalmente al dialogo e al confronto tornando in un università con i miei studenti”. Il nuovo ruolo di consigliera economica del governo Draghi? “Quando vengo chiamata sono sempre indicata come tecnico. Quando la politica ci chiama forse è perché sente che è venuto il momento di compiere scelte impopolari. E in quei casi preferisce delegare ad altri”. Dall’annuncio che Elsa Fornero sarebbe entrata nel Consiglio d’indirizzo per la politica economica istituito a Palazzo Chigi sono passati ormai dieci giorni, ma solo ieri la notizia è entrata nei radar della politica sfociando in un’interrogazione della Lega al ministro del Lavoro (che con la scelta, fatta dal sottosegretario Bruno Tabacci, nulla c’entra). E, martedì mattina, si è mosso anche Matteo Salvini che su twitter attacca: “La Fornero scelta dal Pd per occuparsi dei pensionati italiani??? No grazie, la Lega non ci sta, la signora ha già fatto troppi danni”.

L’ex ministra del governo Monti, intervistata da La Stampa, si dice stupita per i commenti che circolano sul web e rivela: “Una volta al mese scelgo una persona e mi permetto il lusso di rivolgergli una parolaccia“.

Fornero lascia intendere che il prescelto del mese di luglio è il giornalista che sul Giornale.it ha scritto: “Gli italiani pensavano di essersi liberati di lei dopo le celeberrime lacrime di coccodrillo in diretta televisiva che accompagnarono la pesante riforma delle pensioni voluta dal governo Monti”. Reazioni che non si aspettava, dice: “Speravo che si fossero già sfogati con i due economisti liberisti, quelli crocifissi sui social”, ovvero Riccardo Puglisi e Carlo Stagnaro, oggetto a dire il vero non solo di polemiche social anche di un pubblico appello al premier firmato da un nutrito gruppo di economisti. A Repubblica, l’esperta di welfare racconta che “qualcuno mi aveva anche consigliato di non accettare la proposta di entrare nella commissione, ma invece ho detto sì perché per tanto tempo sono stata considerata un’appestata e ho avuto attacchi personali”. E dunque “mi fa piacere che dopo l’incitamento all’odio ci sia chi pensa che la mia opinione possa essere utile“.

Venendo al merito, l’economista spiega che nel ruolo di membro della commissione “dirà la verità”, cioè che “abbiamo davanti sei anni per spendere bene molti soldi (quelli del Recovery, ndr). E se non li spenderemo bene quei soldi diventeranno debito e gli altri paesi ce ne chiederanno conto, saranno sempre lì, pronti a saltarci addosso”. Come fare per spenderli bene? “Combattere la precarietà del lavoro”, prescrive colei che da ministra eliminò l’obbligo di reintegrare nel posto il lavoratore licenziato arbitrariamente – norma poi dichiarata incostituzionale dalla Consulta. “Solo se riusciremo ad allargare la base di coloro che hanno un lavoro sicuro potremo avere una crescita economica in grado di garantire il welfare“. Ma questo richiede da un lato “scuola e formazione”, dall’altro “il sostegno alle imprese e investimenti pubblici”, secondo Fornero. In ogni caso, i soldi ora ci sono per cui non si ragiona certo di tagli in vista. Giusto? Il ragionamento dell’ex ministra sul ruolo dei tecnici fa sorgere qualche dubbio, visto che dal suo punto di vista la convocazione dei tecnici segnala che “è venuto il momento di scelte impopolari”.