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Attentato in Baviera, il killer era stato ricoverato per problemi psichiatrici. Indagini su movente islamista

Il 24enne somalo ha ucciso tre donne a Wurzburg e ferito almeno altre cinque persone dopo avere rubato un coltello. Agli inquirenti, scrive Der Spiegel, ha detto di avere compiuto la sua "jihad" ma non era un noto islamista. In Germania dal 2015, viveva in un rifugio per senzatetto

Il movente resta sconosciuto, ma quel che è certo è che l’attentatore era noto alla polizia ed era stato ricoverato in un’unità psichiatrica pochi giorni prima, oltre che nel 2015. Proseguono le indagini intorno all’attacco di Wurzburg, in Baviera, dove il 25 giugno un 24enne somalo ha accoltellato a morte tre donne e ne ha ferite almeno cinque. Due di loro restano in gravi condizioni. L’uomo dopo essere stato colpito ad una gamba dagli agenti è stato portato in ospedale e posto in stato di fermo.

Il 24enne viveva a Wurzburg dal 2019, ed era ospitato in un rifugio per senzatetto, ma era arrivato in Germania nel maggio del 2015 come richiedente asilo. L’uomo, che ha agito da solo, ha rubato il coltello con cui ha attaccato i passanti da un grande magazzino, nel reparto di articoli per la casa. Una commessa del negozio è stata la prima vittima poi, uscendo, ha ucciso altre due donne. Le tre avevano 82, 49 e 25 anni. Il governatore bavarese Markus Soeder ha elogiato la “dedizione davvero impressionante” di coloro che hanno cercato di fermare l’uomo, sottolineando che “ora bisogna chiarire le circostanze, i motivi” e che “tutta la Baviera è in lutto oggi”. Resta infatti da capire il movente: per quanto la polizia abbia riferito che l’uomo non è un islamista, Der Spiegel scrive che il giovane avrebbe detto agli inquirenti di avere compiuto la sua “jihad” con l’attacco di ieri.

L’estrema destra dell’Afd ha cavalcato l’attacco di Wurzburg, a tre mesi dalle elezioni federali. Il co-leader del partito anti-migranti, Joerg Meuthen, ha osservato che un testimone avrebbe sentito l’aggressore gridare “Allah Akbar”, ed ha ricordato gli altri “assassini islamici armati di coltello che hanno già colpito in Germania“, aggiungendo che si è trattato di una “tragedia per le vittime e un’altra manifestazione della politica migratoria fallita della Merkel”. Se l’attacco di Wurzburg venisse confermato come atto islamista, il caso rischierebbe di riaprire un aspro dibattito in Germania sull’immigrazione, argomento finora passato in secondo piano nella campagna elettorale di quest’anno. E che invece aveva contribuito al balzo in avanti dell’Afd nel 2017.