Cronaca

Discoteche, via libera del Cts all’apertura in zona bianca: green pass, registro accessi e ingressi controllati. Ma non c’è ancora la data

Il parere, ha spiegato il coordinatore del Comitato Franco Locatelli, è positivo "con alcuni distinguo molto ben sottolineati. Ora indicare la data spetta al Governo". Martedì il sottosegretario Costa aveva ipotizzato un'apertura entro la prima decade di luglio

Via libera del Comitato tecnico-scientifico all’apertura delle discoteche in zona bianca: a quanto si apprende, l’indicazione fornita dagli esperti nel parere che verrà consegnato al Governo è positiva. Ieri sul tema si è tenuto un incontro tra il coordinatore dell’organo consultivo, il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, il ministro Roberto Speranza e i sottosegretari Andrea Costa e Pierpaolo Sileri. Il Cts non indicherà una data per la riapertura, ma in compenso ha fissato alcuni criteri: si potrà entrare solo con il green pass, andrà mantenuto il registro degli accessi per 14 giorni (così da consentire il tracciamento in caso di necessità) e gli ingressi dovranno essere contingentati. “Accolgo con soddisfazione l’indicazione del Cts, una decisione che il Mise, accogliendo le legittime aspettative degli operatori del settore, ha sollecitato e promosso. Lunedì chiederemo di fissare una data per le aperture”, fa sapere il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.

“La decisione è stata improntata sia al contesto epidemiologico sia all’attenzione e alla gradualità di cui si è parlato”, ha detto Locatelli intervistato da Sky Tg24. Il parere, ha spiegato, è positivo “con alcuni distinguo molto ben sottolineati: sono state identificate alcune raccomandazioni che un organo tecnico come il Cts fornisce al decisore politico. Ora indicare la data spetta al Governo“. Martedì il sottosegretario Costa aveva ipotizzato un’apertura entro la prima decade di luglio. Giovedì il presidente del Sindacato locali da ballo (Silb-Fipe) Maurizio Pasca ha descritto i gestori di discoteche come l'”unica categoria” che ha subito “mancanza di attenzione, di sostegni, di aiuti economici, di prospettive di ripartenza certe”, trattati come “figli di un dio minore“.