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M5s, Pietro Dettori ha lasciato l’associazione Rousseau e Davide Casaleggio: “Io nel Movimento ci credo ancora e mi fido di Beppe”

Fedelissimo di Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo, è attualmente consigliere di Luigi Di Maio alla Farnesina. Ha deciso di lasciare il suo posto nell'associazione Rousseau dopo lo strappo tra Davide Casaleggio e Giuseppe Conte

“Io nel Movimento ci credo ancora” e “mi fido di Beppe Grillo“. Pietro Dettori, uno dei pilastri dello staff M5s e considerato uno degli uomini più fidati da Gianrobero Casaleggio prima e Davide Casaleggio poi, ha annunciato il suo addio all’associazione Rousseau. Un passaggio atteso, ma che segna un’ulteriore tappa nella storia del Movimento: Dettori, oltre a essere molto vicino a Grillo, è attualmente consigliere di Luigi Di Maio “per la cura delle relazioni con le forze politiche” e sta lavorando attivamente al progetto di rifondazione del Movimento 5 stelle a firma di Giuseppe Conte. E’ stato tra i mediatori più attivi nel cercare di trovare un compromesso tra Casaleggio e il leader in pectore del Neo Movimento, ma di fronte alla rottura definitiva ha deciso di abbandonare l’associazione di cui era socio.

“È stata un’esperienza durata cinque anni, di cui due da dipendente a Milano e gli ultimi tre da socio mentre continuavo la mia attività professionale a Roma”, si legge nel suo messaggio di addio pubblicato oggi su Facebook. “I cinque anni precedenti ho lavorato alla Casaleggio Associati, a supporto di Gianroberto e Beppe, tra il computer alla scrivania e l’iPad sul camper, tra l’ufficio e i palchi”. Lo stesso Dettori ha ricordato come sia stato tra i primi a lavorare per la Casaleggio associati: “Il primo colloquio in via Morone, dieci anni fa, lo feci con Davide Casaleggio. Si può quindi dire che è la prima persona che ha creduto in me e che mi ha dato un’opportunità. Per questo, e per tante altre cose, gli sono sempre stato e gli sarò sempre riconoscente. La stima e l’affetto nei suoi confronti sono immutati”.

Dettori ha quindi confermato che non intende seguire Davide Casaleggio nello scontro con il Neo Movimento di Conte. “Gli ultimi mesi sono stati difficili”, ha scritto ancora. “La strada che ho scelto io è diversa. Perché io nel Movimento ci credo ancora. Chi mi conosce sa che con il MoVimento ho un rapporto quasi carnale. D’altronde quel tipo di lavoro, se non c’è la passione a sostenerti, non lo reggi”. Dettori ha motivato la sua scelta con la fiducia che nutre nei confronti del garante: “Nel futuro del Movimento ci credo innanzitutto perché mi fido di Beppe Grillo. Beppe è il nostro garante e nei momenti più critici della nostra storia è sempre stato lucido, a dispetto di chi lo etichetta solo come un pazzo visionario. Ha indicato un orizzonte (il 2050) e una persona (Giuseppe Conte) per il rilancio del Movimento. Io non posso che fidarmi e invito chi in questo sogno ci crede ancora e chi ora tentenna, a fare altrettanto”. Per quanto riguarda il futuro, Dettori ha detto di non sapere “cosa il Movimento politicamente deve o non deve fare. Di questo si discuterà nei modi e nei tempi opportuni e potrò dire la mia, assieme a migliaia di persone, in qualità di iscritto”.

E ha riconosciuto come il M5s stia vivendo “un momento di passaggio travagliato, doloroso, lacerante”. Ma, ha detto ancora, “non è la prima volta”. E rivolgendosi agli attivisti storici che hanno fatto un percorso con lui, ha detto: “Ricordate quando ci presentammo alle politiche nel 2013? Molti pensavano che fosse contro i principi del Movimento entrare in Parlamento e tanti li perdemmo. E quando Beppe si proclamò capo politico per rispettare la norma elettorale? Apriti cielo! E quando cambiammo lo statuto nel 2017? Anche lì si parlò di fine del Movimento “originale. Oggi tanti la vivono così e gli scontri e le incomprensioni, al nostro interno, sono all’ordine del giorno”. E ha chiuso facendo un appello proprio alla base storica: “Dobbiamo guardare oltre. Il modo migliore per farlo è lasciarci alle spalle i rancori. Per lungo tempo abbiamo usato il “vaffanculo” come parola taumaturgica. Oggi dobbiamo usare il “grazie”.