Ambiente & Veleni

Biodinamico non vuol dire biologico: ma i creduloni hanno portafogli gonfi

Mai sentito parlare di agricoltura “biodinamica”? No? Allora non sapete nulla del cornoletame e della cornosilice. Non avete cognizione della giusta profondità a cui seppellire un cranio di animale, oppure una vescica urinaria di cervo maschio.

Per fortuna i nostri onorevoli senatori della Repubblica, giocando con le denominazioni e interpretando i contenuti, sanno tutto, al punto di approvare un testo di legge sull’agricoltura biologica nel quale l’agricoltura “biodinamica” viene equiparata in tutto e per tutto a quella biologica.

Di che agricoltura biodinamica si parla? Di quella che tratta la fertilità del suolo, la crescita delle piante e l’allevamento come componenti interrelati, combinati insieme da pratiche spirituali e mistiche. In altre parole poca agronomia e molte pseudoscienze varie.

Nel nome dell’agricoltura vengono equiparate al metodo scientifico del povero Galileo pratiche magiche, esoteriche e sostanzialmente truffaldine. Vedi preparare il terreno seppellendo in primavera, per rimuoverlo in autunno, un corno di mucca, segato e non perso per cause naturali, riempito di polvere di quarzo (la cornosilice di cui sopra) così da raccogliere le “forze cosmiche del terreno”. Oppure tumulare la vescica urinaria di un cervo rosso (facilissimo da reperire in Italia) riempita di fiori di Achillea millefolium (come suona scientifico il latino!), oppure/anche l’intestino tenue di un vitello imbottito di fiori di camomilla… (dimenticavo il latino: trattasi di Matricaria recutita).

Inutile dire che non una di queste strampalate pratiche, sottoposta a verifica sperimentale scientifica, ha evidenziato beneficio alcuno. Salvo il rimpinguamento del portafoglio dei ciarlatani che la propongono, diffondono e insegnano.

La storia inizia nel 1924, con Rudolf Steiner, filosofo, che tiene nel castello di Koberwitz, in Slesia, una serie di conferenze, otto per essere precisi, a 111 selezionati partecipanti, meno della metà dei quali agricoltori, preoccupati delle conseguenze negative dell’uso, allora indiscriminato, dei fertilizzanti chimici, grande innovazione dell’epoca.

Steiner dice cose basate sul buon senso, cos’altro chiedere a un filosofo, proponendo di fatto una prima forma di agricoltura biologica che utilizza pratiche di gestione intese a “ripristinare, mantenere e migliorare l’armonia ecologica“. Il che include diversificare le colture, evitare trattamenti chimici del suolo, decentrare produzione e distribuzione. Fino a qui nulla da dire.

Le perplessità iniziano quando Steiner mescola il tutto con le sue balzane esoteriche idee e raccomanda di considerare le influenze celesti e terrestri sugli organismi biologici. Infatti, nel suo “corso agricolo”, Steiner prescrive nove diversi preparati per favorire la fertilizzazione. Racconta come prepararli. Afferma che siano in grado di mediare nel suolo forze terrestri e cosmiche.

Nessuna prova o logica è alla base di preparati e pratiche, che invece dipendono dal pensiero magico e chiaroveggente di Steiner e dalle sue complicate teorie antroposofiche, molto in simpatia ai nazisti: Borman, Göring, Hess…

A tutt’oggi non ci sono prove fattuali che le pratiche biodinamiche presentino benefici superiori dell’agricoltura biologica, quella scientifica, senza entità spirituali e contorno di frattaglie varie. Bene ripeterlo.

Come spesso accade, le teorie più o meno esoteriche, complottiste, più o meno piattiste, hanno sempre il loro seguito di creduloni. Infatti l’agricoltura biodinamica è praticata in oltre 50 paesi in giro per il mondo. Dalla viticultura in Francia, alla produzione di cotone in Egitto, all’allevamento dei bachi da seta in Cina. Ovviamente per fregiarsi dell’etichetta “agricoltura biodinamica” bisogna soddisfare i capitolati della sempre presente agenzia di certificazione. In questo caso di tratta dell’austriaca Associazione Demeter, nata come rete commerciale per la vendita di prodotti biodinamici. I creduloni spesso hanno portafogli gonfi.

Demeter raccomanda che “almeno il dieci percento della superficie agricola totale sia accantonato come riserva di biodiversità. Ciò può includere, ma non è limitata, a foreste, zone umide, corridoi ripariali e insettari piantati intenzionalmente, Nessuna coltura annuale può essere piantata nello stesso campo per più di due anni consecutivi. La lavorazione del terreno nudo è vietata tutto l’anno, quindi la terra deve mantenere un’adeguata copertura verde”.

Inoltre, sempre secondo Demeter, la progettazione dei singoli terreni è uno dei principi fondamentali dell’agricoltura biodinamica. Colture, bestiame e agricoltore, l’intero ambiente socioeconomico formano un’interazione unica che l’agricoltura biodinamica cerca di plasmare attivamente attraverso una varietà di pratiche di gestione. L’obiettivo principale è incoraggiare condizioni di vita sane: fertilità del suolo, salute delle piante, degli animali e qualità del prodotto… Il controllo delle malattie e degli insetti viene affrontato attraverso la diversità delle specie botaniche, l’habitat dei predatori, un’alimentazione equilibrata delle colture e l’attenzione alla penetrazione della luce e al flusso d’aria. Il controllo delle infestanti enfatizza la prevenzione, compresi i tempi di semina, pacciamatura, l’identificazione e la prevenzione della diffusione di specie infestanti invasive”.

Nulla da eccepire. Apparentemente Demeter promuove solidi principi di agricoltura biologica.
Apparentemente.

Se si svolge qualche approfondimento su quanto da loro narrato sul loro sito si scopre che …: “Gli agricoltori biodinamici utilizzano le proprie conoscenze sul piano pratico, scegliendo il momento per seminare e per piantare, per utilizzare varie tecniche di coltura ed effettuare il raccolto in base alle forze cosmiche attive in quel momento (entro i limiti consentiti dalle condizioni climatiche”… “Non solo la Luna, anche altre forze cosmiche influenzano infatti la vita e la natura sulla terra: Giove, Mercurio, Saturno”… “L’utilizzo dei preparati cornoletame e cornosilice (senza dimenticare camomilla, corteccia di quercia, tarassaco, achillea, ortica e valeriana) ha un’azione, paragonabile a quella dell’omeopatia, che agisce sui processi metabolici sia delle piante che del terreno mediante energie trasportate da materiali potenziati”.

Poteva mancare un riferimento all’omeopatia? La derattizzazione dei terreni attraverso la cattura dei topi vivi, scuoiati e bruciati per poi spargerne le ceneri sui campi trova un analogo nell’omeopatia? Per non parlare delle corna e vesciche da seppellire al chiaro di luna, magari a seguito di balli discinti e pratiche erotiche en plein air…

Se i molto onorevoli senatori e senatrici avessero fatto un minimo di verifica, forse non avrebbero approvato il testo – 195 voti a favore, uno contrario e un astenuto – senza i doverosi emendamenti chiesti dalla loro collega emerita, senatrice a vita, Elena Cattaneo. Lei ha fatto e detto quello che ha potuto per fare capire che l’agricoltura “biodinamica” non può essere equiparata dal provvedimento in discussione a quella biologica, vero oggetto della legge.

Ha del tutto ragione nell’affermare che dichiarare, di fatto, che biologico e biodinamico sono la stessa cosa consente di organizzare corsi e progetti incentrati sull’esoterismo biodinamico pagati con i soldi dei cittadini italiani.

Non l’hanno ascoltata. Complimenti alla lobby di turno. Il riferimento esplicito alla biodinamica previsto all’articolo 1 del testo di legge è rimasto al suo posto. La legge si pone obiettivi buoni e giusti: promuovere e sviluppare le tecniche agricole di stampo biologico; introdurre un relativo marchio italiano; finanziare progetti con un apposito Fondo per la produzione biologica (articolo 9). Da notare che il Fondo si avvarrà di risorse pubbliche derivanti dalla tassazione di prodotti considerati inquinanti e nocivi, pari al 2% del fatturato delle imprese che lo producono e quelle dirottate dal fondo per la ricerca nell’agricoltura biologica, contestualmente soppresso (ringrazio Claudio Paudice per il suo articolo sull’Huffington Post e per queste informazioni).

Dunque, visto che il suddetto articolo 1 dice che il “…metodo di agricoltura biodinamica” applicato nel rispetto dei regolamenti Ue in materia di agricoltura biologica, è equiparato al metodo di agricoltura biologica” ci saranno soldi pubblici per le aziende agricole che patto che siano rispettati i disciplinari e i requisiti stabiliti a livello europeo e nazionale per il biologico e lo Stato finanzierà anche il seppellimento di crani, budella e cornuti vari.

Poco importa che l’Istituto di Bioscienze e Biorisorse del Cnr, nel corso di un’audizione del 2019 al Parlamento, abbia criticato l’inserimento della biodinamica nel progetto di legge dedicato al biologico, anche perché “appare incomprensibile come sia possibile finanziare le attività certificate da un’organizzazione privata a marchio registrato”. Ci si riferisce alla Demeter di cui sopra e alle sue pratiche magiche.

La comunità scientifica ha lanciato allarmi, inviato lettere.
Il Senato non ha dubbi o ripensamenti e procede per la sua strada. Approva e manda il tutto alla Camera.
Esiste la possibilità che i parlamentari rivedano il testo?
Notare bene: non è un’affermazione, è una domanda.