Ambiente & Veleni

Birol (Agenzia internazionale energia): “Emissioni Co2 record nel 2021. I governi stanno perdendo la battaglia per l’ambiente”

Il direttor generale dell'Aie Fatih Birol lancia l'allarme. I massici investimenti per rilanciare l'economia stanno finanziando soprattutto energia da fonti fossili. Entro due anni il consumo di petrolio supereranno per la prima volta i 100 milioni di barili al giorno. "I governi possono ancora cambiare rotta ma devono agire subito", spiega Birol

E tanti saluti alla transizione verde. Le emissioni di anidride carbonica aumenteranno nel 2021 ad un livello record, il secondo più alto della storia dopo quello di 10 anni fa seguito alla crisi finanziaria. Ad affermarlo in un’intervista al quotidiano britannico The Guardian è Fatih Birol il numero uno dell’Agenzia internazionale dell’energia, la massima autorità in materia. Tra le ragioni di questo aumento c’è la pandemia di coronavirus poiché i governi di tutto il mondo stanno riversando stimoli nei combustibili fossili per finanziare la ripresa dalla recessione post-Covid. Le parole di Birol confermano quanto già l’agenzia aveva scritto nel suo rapporto annuale da cui emerge tra l’altro che entro due anni il consumo di greggio supererà i 100 milioni di barili al giorno.

“Questi dati sono davvero sconfortanti ed inquietanti, commenta Birol, da un lato i governi oggi affermano che la lotta al cambiamento climatico è la loro priorità. D’altra parte, stiamo assistendo al secondo aumento delle emissioni più grande nella storia”. Ieri l’organizzazione ambientalista ClientEarth ha diffuso un dettagliato rapporto in cui denuncia le pratiche di greenwashing (ripulitura verde) delle principali compagnie petrolifere al mondo. Multinazionali che spendono molto in marketing e pubblicità per propagandare un loro impegno ecologico ma in realtà fanno poco o nulla per implementarlo.

In base agli accordi di Parigi, che raccolgono allarmi e suggerimenti degli esperti, le emissioni di gas serra dovrebbero ridursi del 45% nel corso di questo decennio. L’anno scorso, a causa della pandemia, le emissioni si sono ridotte del 7% ma questo miglioramento forzato rischia ora di venire spazzato via. Birol paragona quindi la situazione odierna a quanto accaduto nel 2010 quando , dopo la crisi finanziaria, le emissioni sono aumentate di oltre il 6% per effetto degli stimoli che i paesi hanno varato per stimolare la riprese. Anche attraverso l’energia da combustibili fossili a basso costo. “Sembra che siamo di nuovo sulla buona strada per ripetere gli stessi errori”, ha ammonito il direttore dell’Aie, “sono più deluso questa volta rispetto al 2010.”

“L’anno scorso ho espresso la mia speranza che la ripresa economica sarebbe stata verde e sostenibile. Ma questi numeri indicano che sta accadendo esattamente l’opposto“, riflette Birol che pure non abbandona le speranze. “Se i governi intraprendono un’azione decisa e immediata, con la quantità di tecnologie energetiche pulite a buon mercato che oggi abbiamo, possiamo ancora trasformare questa delusione in qualcosa di positivo”, ha affermato.