Lavoro & Precari

Amazon (dopo aver negato) ammette: a volte i driver devono urinare nelle bottiglie. Come nel film di Ken Loach sui forzati della gig economy

Il gruppo fondato da Jeff Bezos ha dovuto riconoscerlo e anche scusarsi con il deputato dem statunitense Marc Pocan che lo aveva scritto su Twitter. La prima reazione era stata irridente: "Non crederai veramente a quella storia? Se fosse vera, nessuno lavorerebbe per noi". Seguiva una specie di sfida: "Speriamo che tu possa varare politiche che offrano ad altri lavoratori quello che noi già facciamo"

Come in Sorry we missed you, il film di Ken Loach sullo sfruttamento dei lavoratori della gig economy, citato anche dal procuratore capo di Milano Francesco Greco presentando i risultati della maxi inchiesta sui rider. Amazon ammette che i suoi autisti a volte devono urinare nelle bottiglie di plastica pur di fare in fretta nella consegna dei pacchi. Il gruppo fondato da Jeff Bezos ha dovuto riconoscerlo e anche scusarsi con il deputato dem statunitense Marc Pocan che su Twitter aveva scritto: “Pagare i lavoratori 15 dollari l’ora (la cifra a cui in America i democratici vorrebbero portare il salario minimo, ndr) non ti rende un posto di lavoro “progressista” quando ti opponi alla sindacalizzazione e costringi i lavoratori a urinare nelle bottigliette d’acqua”.

La prima reazione del colosso, a fine marzo, era stata irridente: “Non crederai veramente a quella storia? Se fosse vera, nessuno lavorerebbe per noi”. Seguiva una specie di sfida: “Speriamo che tu possa varare politiche che offrano ad altri lavoratori quello che noi già facciamo”.

Ma l’atteggiamento beffardo non è durato molto: il 2 aprile sul blog del gruppo sono comparse le scuse. “E’ stato un autogol”, si legge. “Il tweet era scorretto. Non teneva conto della nostra ampia popolazione di driver e si focalizzava solo sui centri di smistamento (…). Secondo, il tweet non è stato vagliato adeguatamente. Dobbiamo attenerci a uno standard di estrema accuratezza in ogni momento, specialmente quando critichiamo i commenti altrui”. E infine l’ammissione: “Sappiamo che a volte i nostri guidatori possono avere problemi nel trovare la toilette a causa del traffico o a volte perché percorrono strade in zone rurali, e questo specialmente nel periodo della pandemia quando molti bagni pubblici sono stati chiusi”.