Lobby

Moody’s multata per i suoi conflitti di interessi. Assegnati rating a società in cui i soci dell’agenzia avevano partecipazioni oltre il 10%

La sanzione di 3,7 milioni di euro comminata dall''Autorità europea dei mercati finanziari ed è relativa ad infrazioni commesse tra il 2013 e il 2017. Per le stesse ragioni due anni fa era stata multata anche con Fitch. Si ripropone il tema dei colossali potenziali conflitti di interesse che avvolgono queste società

L’Autorita europea dei mercati finanziari (Esma) ha multato 5 divisioni dell’agenzia di rating statunitense Moody’s, si tratta delle sedi in Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito. La sanzione è di 3,7 milioni di euro, ma più che l’ammontare della multa, modesta se raffrontata ai ricavi dell’agenzie, è interessante la motivazione: violazione del regolamento europeo sulle agenzie di rating in relazione all’indipendenza e alla prevenzione dei conflitti di interesse degli azionisti. Moody’s, la più importante agenzia di rating al mondo insieme a Standard and Poor’s e Fitch, è quotata a Wall Street e partecipata da Berkshire Hathaway (la società del finanziere Warren Buffet) con il 13%, dal fondo Vanguard (6,9%), da Blackrock (3,9%) e da una decina di altri asset manager con quote via via decrescenti.

Le violazioni contestate dell’Esma riguardano in particolare l’emissione di rating in contrasto con la proibizione di definire nuove valutazioni di società in cui uno dei suoi azionista supera il 10% e/o ha rappresentanti nel board; mancata comunicazione dei conflitti di interesse relativi alla soglia di partecipazione del 5% oltre a politiche e procedure interne inadeguate per la gestione dei conflitti di interesse degli azionisti. Le violazioni contestate si sarebbero verificate nel periodo 2013-2017. Due anni fa Fitch ricevette una multa di 5 milioni di euro sostanzialmente con le stesse motivazioni. Interventi che risollevano la questione mai risolta dei potenziali conflitti di interessi di queste agenzie. Tra i loro azionisti ci sono fondi che hanno partecipazioni chiave nelle società su cui l’agenzia stessa esprime valutazioni di solidità finanziaria che ne influenzano anche il valore di borsa. In teoria dovrebbero esistere barriere invalicabili tra le attività dell’agenzia e i suoi soci. Secondo Esma, e secondo molti osservatori, non sempre questo avviene.