Diritti

Ddl Zan, il centrodestra blocca la legge contro l’omotransfobia in Senato. Pillon esulta, per Fi i problemi sono altri. La rabbia di Elodie

La commissione Giustizia del Senato non calendarizza la discussione della legge per via dell'asse Lega-Forza Italia-Fratelli d'Italia. Il leghista Pillon festeggia parlando di norme "ideologiche, inutili e divisive" suscitando anche la reazione della cantante sempre attenta ai diritti civili: "Questa è omotransfobia". Ora Pd e M5s temono di non avere abbastanza voti per far andare avanti la legge

Il centrodestra compatto continua a bloccare il disegno di legge Zan sull’omofobia e la capigruppo della commissione Giustizia del Senato, che avrebbe dovuto deciderne la calendarizzazione, viene sconvocata a data da definire. Il motivo ufficiale? La commissione deve continuare l’esame del decreto per l’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato, previsto in Aula per il 31 marzo. Non si può tuttavia negare che l’ostruzionismo messo in atto da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia renda difficile l’avvio dell’iter parlamentare del provvedimento voluto da Pd e M5s, sostenuto da Italia Viva e Leu e già approvato dalla Camera quattro mesi fa. Un ostruzionismo che ha provocato dure reazioni anche fuori dal Parlamento. A prendere posizione tra le altre è stata la celebre cantante Elodie che alla notizia dell’ostruzionismo in Parlamento si è rivolta in particolare contro il senatore leghista Simone Pillon e delle sue dichiarazioni contro aborto e diritti Lgbtqi: “Questa gente non dovrebbe stare in Parlamento. Questa gente è omotransfobica“.

Proprio Pillon è stato tra i primi a festeggiare il rinvio del ddl Zan: “Anche per oggi niente Zan”, ha dichiarato in una nota. “Ne parleremo più avanti con la speranza che prevalga il buon senso. Le valutazioni sull’incardinamento di leggi ideologiche, inutili e divisive possono aspettare”.

Insomma il ddl, almeno per ora, non riesce a passare il fuoco di sbarramento dei gruppi di centrodestra. Pd e M5s non sono sicuri di avere i numeri sufficienti per spuntare l’inserimento nel calendario dei lavori con una votazione in commissione. La senatrice dem Monica Cirinnà assicura che: “ll Pd chiederà assolutamente l’incardinamento” e sul rischio di spaccare la maggioranza su un tema etico spiega: “Non c’è patto di maggioranza sui provvedimenti d’Aula, vale sui provvedimenti del governo, quindi economia o pandemia”. Nei corridoi però il leit motiv è diverso, si dice che sicuramente i tempi si allungheranno nella speranza di uscire dallo stallo e non si esclude che il ddl sull’omofobia arriverà direttamente sul tavolo della capigruppo dell’Assemblea di palazzo Madama nella speranza di trovare in quella sede un possibile accordo.

Difficile però immaginare quale potrebbe essere il punto di incontro. Le parole di Salvini di oggi sono chiare: “Non servono nuove norme, ma occorre applicare severamente quelle che esistono già”. Sulla stessa linea Forza Italia, l’azzurro Gasparri dichiara infatti che “Non c’è nessuna necessità di varare in fretta e furia la legge Zan”. Mentre secondo Olimpia Tarzia, responsabile Dipartimento Bioetica e Diritti Umani di Forza Italia, “nella drammatica morsa della terza ondata in cui si trova il Paese, desta sconcerto il fatto che alcuni partiti pretendano di calendarizzare il ddl sull’omofobia”. Il senatore Alberto Balboni (FdI) ha annunciato: “Voteremo contro l’incardinamento del ddl Zan in commissione Giustizia per evitare che, con la scusa di difendere i più deboli, si approvi una legge che violerebbe gravemente la libertà di pensiero e di opinione della maggioranza degli italiani”.