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Dieci anni di primavere arabe: l’obiettivo ora è ripristinare la credibilità

Quest’anno ha segnato il decimo anniversario della scintilla che ha acceso le Primavere arabe. Sebbene il processo di cambiamento abbia avuto fasi alterne, è comunque continuato, e lo abbiamo visto di recente in Sudan e in Algeria. L’impatto più importante in corso è il modo in cui questi movimenti con la loro azione hanno indebolito i sistemi politici in tutta la regione, anche nei paesi che sono sfuggiti a cambiamenti evidenti e non hanno visto una forte opposizione.

La mancanza di fiducia nei sistemi politici, la scarsa credibilità e le accuse di malgoverno e corruzione sono le tendenze che stanno plasmando la convinzione delle nuove generazioni. Questa è una questione molto importante che dovrebbe essere considerata, in quanto potrebbe essere la linea che guiderà il passaggio a un nuovo stile di confronto con i sistemi politici.

Una delle cause principali delle proteste durante le Primavere Arabe erano le accuse di corruzione individuale a politici e ufficiali; con l’evoluzione delle proteste è cambiata anche la causa che è passata dall’essere individuale all’essere istituzionale, con un sostanziale spostamento di asse del sentimento negativo dal singolo individuo allo Stato.

È essenziale, quindi, rendersi conto che qualsiasi futura rivolta tra i giovani di oggi sarà guidata da coloro che hanno vissuto e sono cresciuti con la delusione dalla vecchia generazione e sono sempre più disillusi dallo Stato e dalle sue strutture. Ciò suggerisce che le proteste future avranno una percentuale maggiore di quelle giovani generazioni con competenze tecnologiche più avanzate, poiché è più probabile che la generazione di TikTok guidi l’anarchia piuttosto che le richieste di riforme politiche.

In molti paesi arabi durante le proteste delle Primavere arabe, le persone chiedevano con fermezza riforme politiche e cambiamenti ancorati alle istituzioni esistenti nel proprio Paese. Tuttavia, questo senso di responsabilità e rispetto per lo Stato si è velocemente esaurito, poiché la corruzione e la mancanza di trasparenza, il nepotismo e il favoritismo stanno diventando i tratti caratteristici dei governi odierni.

Questa situazione di forte instabilità aumenta il rischio in quanto l’approccio potrebbe legittimare nelle coscienze dei manifestanti il diritto di agire contro lo Stato poiché le persone non sentono più il senso dell’appartenenza patriottica, ma si percepiscono come cittadini oggetto di sfruttamento, mentre considerano il governo e le politiche statali come la ragione che sta dietro la propria miseria. Ciò rende prioritario affrontare il problema della corruzione, che minaccia l’esistenza stessa di qualsiasi Stato e che influisce sull’efficienza e sulla produttività del sistema. Ad esempio gli errori nella gestione dell’assistenza sanitaria, nelle infrastrutture e nei trasporti sono considerati il risultato di questa corruzione, quindi è importante affrontarli e risolverli.

In Giordania, Libano, Iraq e Algeria si parla di corruzione e negli ultimi anni si percepisce che l’inefficienza nell’affrontarla è aumentata notevolmente. La percezione del problema si sta consolidando e sta diventando una consapevolezza. Questo ha un impatto da non sottovalutare nei cittadini. Un nuovo approccio per ripristinare l’immagine di uno Stato forte e presente nella lotta alla corruzione sta diventando una necessità fondamentale. Questi Stati vivono un fallimento della gestione pubblica, specialmente durante l’emergenza Covid e la situazione potrebbe peggiorare nel post virus.

Già a suo tempo i governi avrebbero dovuto adottare metodi e cambiamenti innovativi, a partire da leggi valide e funzionari virtuosi. Ciò sarebbe auspicabile non solo per proporre una buona immagine dello Stato, ma per ripristinare la fiducia della gente; ricostruire la credibilità e ristabilire la speranza e l’ottimismo.

È importante non dimenticare che le persone hanno bisogno di vedere l’azione e il cambiamento reale a tutti i livelli, in modo tale da notare effettivamente dei cambiamenti nella propria vita quotidiana. Questo può essere fatto solo coinvolgendo tutti i tipi di attivisti e protagonisti, facendoli lavorare fattivamente accrescendo le motivazioni per raggiungere l’obiettivo finale che è quello di cambiare i meccanismi di lavoro e sviluppo.

Il senso di responsabilità condiviso è la chiave per aprire le porte della credibilità e della fiducia. Questo senso di consapevolezza può essere costruito solo creando e ricompensando l’efficienza, che a sua volta porta a una leadership politica efficace, piuttosto che una mancanza di responsabilità che distrugge qualsiasi efficienza nel sistema. L’inclusione politica dei giovani e la fine della centralizzazione dei poteri nelle mani di un piccolo gruppo di persone che si definiscono élite politica è un altro percorso virtuoso che si può intraprendere.

Nella maggior parte dei casi questa élite politica è per il cittadino medio un gruppo corrotto che ha beneficiato del sistema oligarchico interno e delle donazioni internazionali, che avrebbero dovuto migliorare la vita delle persone. Pertanto, cambiare questa “élite corrotta” sarebbe l’obiettivo di qualsiasi movimento del futuro.