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Attualità

Ares Gate, parla un vip che non rivela la sua identità: “Lo shopping a Parigi per consolare Adua del Vesco, la figura del santone Christian” - 2/4

Non è l’Arena, il programma di Massimo Giletti ieri sera è tornato a occuparsi del caso Ares Gate. Durante la serata, il conduttore ha infatti mandato in onda serie di testimonianze inedite, che rischiano di incrociarsi con l’indagine sulla presunta istigazione al suicidio

LA LETTERA DI TEODOSIO LOSITO A TARALLO

Giletti ha poi riproposto le immagini di una puntata di Non è l’Arena dello scorso ottobre, durante la quale il produttore Alberto Tarallo, in lacrime, lesse la straziante lettera che il compagno Teodosio Losito scrisse poco prima di suicidarsi. «Mi occupo spesso di valutazione di scenari suicidi, per valutare scenari alternativi, compresa l’istigazione. Posso dire che qui c’è il marker principale di un suicida, ossia un profondo, insanabile e insuperabile dolore psichico», ha commentato la Bruzzone. «Un’angoscia profonda intollerabile da cui il soggetto vuole sottrarsi e vede solo la morte come soluzione per sottrarsi a quell’angoscia che travolge ogni emozione e pensiero. In quella lettera percepisco un’angoscia profonda, un dolore psichico intollerabile. È lo scenario tipico da manuale».

LA TESTIMONIANZA (MISTERIOSA) DI UN VIP CONTRO ADUA

Ma che rapporto c’era tra Losito e Adua Del Vesco (che oggi è tornata a farsi chiamare Rosalinda Cannavò)? A rivelare dei dettagli inediti è un testimone misterioso, un volto noto al grande pubblico che ha raccontato la sua verità a Giletti, chiedendo però di non rivelare il suo nome. «Teodosio l’ha adottata, l’ha ricoperta di regali. Lei e Alberto hanno fatto di tutto per lei. L’hanno mandata a Dublino a studiare inglese e lei non ha imparato nulla, le hanno fatto rifare il seno perché si lamentava della prima operazione andata male, le hanno comprato un’auto, nei momenti di nostalgia di casa la portavano a Parigi a fare shopping e le rifacevano il guardaroba. Questa ragazza è stata curata e tenuta nella bambagia, sono stati i suoi padri putativi. E nel periodo dell’anoressia l’hanno portata ovunque, da qualsiasi professore. Era una cosa a tratti commovente».