Economia

Ocse: “Vaccinazioni troppo lente sono il maggior rischio per la ripresa economica. Ue non efficace, deve produrre più velocemente”

L'organizzazione parigina ha rivisto decisamente al rialzo le stime sulla crescita globale nel 2021: +5,6%. Ma solo "un progresso più rapido nella diffusione del vaccino in tutti i paesi permetterebbe di rimuovere più rapidamente le restrizioni e aumentare la fiducia e la spesa". Mentre la lentezza su questo fronte, insieme all’emergere di "nuove mutazioni virali resistenti", comporterebbero "maggiori perdite di posti di lavoro e più fallimenti aziendali"

“Il rischio più importante” per la ripresa dell’economia “sarebbe un piano di vaccinazione troppo lento”. E la Ue da questo punto di vista non è ben posizionata: “Quello che diciamo è che l’Europa non è abbastanza efficace sui vaccini: bisogna produrre molto più velocemente“. Lo ha spiegato la capo economista dell’Ocse, Laurence Boone, presentando le prospettive economiche intermedie dell’Ocse a Parigi. Il rapporto si intitola, non a caso, Strengthening the recovery: The need for speed. Cioè “rafforzare la ripresa: la necessità di essere veloci” (con tanto di citazione da Top Gun). Solo “un progresso più rapido nella diffusione del vaccino in tutti i paesi permetterebbe di rimuovere più rapidamente le restrizioni e aumentare la fiducia e la spesa”, si legge nell’outlook. “I lenti progressi nell’introduzione dei vaccini e l’emergere di nuove mutazioni virali resistenti ai vaccini esistenti comporterebbero una ripresa più debole, maggiori perdite di posti di lavoro e più fallimenti aziendali”.

Anche il segretario generale, Angel Gurria, ha sottolineato che nella guerra contro il coronavirus “tutto si gioca sulla rapidità” e questo “non è il momento della spensieratezza. La vaccinazione va dispiegata più rapidamente ovunque nel mondo. Serve per questo più coordinamento e cooperazione rispetto a quanto si è visto finora. Soltanto in questo modo potremo dedicare tutta la nostra attenzione a ricostruirci meglio e porre le fondamenta di una ripresa prospera e duratura per tutti”.

L’organismo internazionale con sede a Parigi ha rivisto al rialzo le stime di crescita dell’economia globale: +5,6% nel 2021 – ben 3,8 punti in più rispetto alla precedente previsione – e +4% nel 2022. Già nel quarto trimestre di quest’anno il mondo nel complesso sarà tornato sopra i livelli pre-pandemici (mentre l’Italia sarà ancora a -4%). Ma “non vaccinare abbastanza rapidamente rischia di bloccare i piani di rilancio“, ha avvertito, aggiungendo che diversi Paesi non torneranno ai livelli di crescita pre-pandemia prima di fine 2021-2022. Le prospettive economiche globali sono migliorate notevolmente negli ultimi mesi, spinte proprio dalla “graduale diffusione di vaccini efficaci”, oltre che da “annunci di ulteriore sostegno fiscale in alcuni paesi e segnali che le economie stanno affrontando meglio le misure per abbattere il virus”. E tuttavia, avverte l’organismo internazionale con sede a Parigi, permangono “rischi considerevoli”.

Boone ha anche commentato l’agenda preannunciata da Mario Draghi per il suo governo, con un focus su produttività e digitalizzazione mentre si accelera sulle vaccinazioni e sulla definizione del Recovery plan: “E’ esattamente quello che diciamo da anni” che dovrebbe essere fatto in Italia. “Vogliono anche un piano di rilancio verde e digitale e vogliono riformare il settore pubblico affinché sia più efficace. Credo che non si possa far meglio in materia di raccomandazioni”. Martedì mattina l’Istat ha fatto sapere che a gennaio l’indice destagionalizzato della produzione industriale è aumentato dell’1% rispetto a dicembre. Corretto per gli effetti di calendario, a gennaio 2021 l’indice diminuisce in termini tendenziali del 2,4% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 19, contro 21 a gennaio 2020). Si registra un incremento tendenziale solo per i beni intermedi (+2,4%), mentre gli altri comparti mostrano flessioni, con un calo pronunciato per i beni di consumo (-8,6%) e meno marcato per gli altri aggregati.

L’Ocse concorda sul fatto – dato per assodato anche dalla Commissione Ue – che “un inasprimento prematuro delle politica fiscale deve essere evitato e l’attuale politica monetaria molto accomodante dovrebbe essere mantenuta e permettere un superamento temporaneo dell’inflazione complessiva assicurando che la pressioni sui prezzi”. Il sostegno della politica fiscale “dovrebbe essere legato allo stato dell’economia e al ritmo della delle vaccinazioni e le nuove misure politiche andrebbero attuate in modo rapido e pieno se necessario”.

L’economia degli Usa grazie al nuovo pacchetto di stimolo da 1900 miliardi approvato dal Senato potrebbe ‘volare’ nel 2021 mettendo a segno una crescita del 6,5%, più che compensando il -3,5% del 2020, per poi continuare il prossimo anno con un lusinghiero +4%, ha sottolineato Boone. Il massiccio intervento “farà bene al Pil globale, aggiungendo oltre 1 punto di crescita complessiva quest’anno”.