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Coronavirus, in Francia i contagi schizzano a oltre 30mila. Ministro Salute: “In metà dei casi è la variante inglese”

Ieri registrato il picco di contagi da novembre. Le aree con più infezioni sono la Mosella (al confine con la Germania), la zona di Dunkerque (sulla Manica) e la Costa Azzurra, dove la situazione ha iniziato a peggiorare sin dall'inizio dell'anno. E ora anche Parigi, con la riapertura delle scuole alla fine delle vacanze di febbraio, teme una maggiore diffusione della pandemia

In Francia il coronavirus ha fatto registrare numeri di contagi che non si vedevano da novembre. Ieri sono stati confermati 31.518 nuovi casi di Covid-19, ben seimila infezioni in più rispetto una settimana fa. E oggi la variante inglese, ha spiegato il premier Jean Castex, è responsabile “circa la metà dei casi positivi” nel Paese che finora ha resistito all’introduzione di un ulteriore lockdown, nella speranza che il coprifuoco in vigore dal 15 dicembre potesse contenere la pandemia. Ma non è stato così. “Qualcosa sta succedendo da alcuni giorni. La cosa più ovvia è la comparsa di ceppi varianti di cui misuriamo giorno dopo giorno gli sviluppi. La più diffusa nel nostro Paese – precisa – è la variante inglese, che ormai rappresenta circa la metà dei casi”.

Questa variante – che gli studi dimostrano essere più contagiosa di Sars-Cov-2 – era inferiore al 40% nei dati diffusi la settimana scorsa. Il premier ha inoltre riferito che misure supplementari, tra cui un coprifuoco nel fine settimana, potrebbero entrare in vigore a partire dal 6 marzo nei 20 dipartimenti considerati a rischio. Malgrado il peggioramento della situazione sanitaria, “bisogna fare di tutto per ritardare” eventuali lockdown, ha avvertito Castex precisando, tra l’altro, che la vaccinazione per gli over-65 verrà aperta a partire da inizio aprile. Dei 20 dipartimenti sotto sorveglianza, quattro sono nell’Alta Francia (Pas-de-Calais, Nord, Somme e Oise), otto nell’Ile-de-France. A sud vi sono Alpi Marittime, Bocche del Rodano e Var. A est ci sono Grande est, Mosella e Meurthe-et-Moselle. Sotto osservazione anche Drome, Eure-et-Loire e Rodano, riferiscono i media francesi.

A preoccupare maggiormente sono la Costa Azzurra e in particolare l’area di Nizza, dove il sindaco Christian Estrosi, ha definito già nei giorni scorsi “catastrofica” la situazione sanitaria, oltre alla Mosella (nell’est, al confine con Lussemburgo e Germania) e l’area di Dunkerque sulla Manica, che attualmente registra più di 900 nuovi casi ogni 100mila residenti. Insieme a Nizza anche Dunkerque entrerà in lockdown per i prossimi due fine settimana, nel tentativo di contenere la diffusione del contagio. Le zone attualmente più critiche, dunque, sono regioni che confinano con altri Paesi o che guardano l’Inghilterra.

Secondo quanto scrive Reuters, l’aumento dei contagi in Costa Azzurra è attribuibile all’afflusso di turisti arrivati durante la vacanze di Natale. Ma ci sono anche altre concause, tra cui le varianti. Veran ha sottolineato che sole e clima mite in Costa Azzurra abbiano attirato in tanti, che “vengono per godersi l’aria fresca e possono avere la sensazione di essere al sicuro sulla riva. Ma non è così”. Da ricordare però che già all’inizio dell’anno la situazione in Costa azzurra stava peggiorando: motivo per cui Monaco ha introdotto regole più severe rispetto all’accesso dei francesi che andavano a cena nei suoi ristoranti, che poi è stato bloccato. Oggi i locali sono aperti solo a pranzo e solo per chi risiede a Monaco. Inoltre l’introduzione del coprifuoco alle 18 anziché alle 20 il 2 gennaio è comunque stata una misura tardiva rispetto all’avanzare dei casi.

Queste sono anche le settimane delle vacanze scolastiche, che la Francia divide in tre fasce a seconda delle aree (screenshot a fianco del quotidiano The Local): la zona A (che comprende Besançon, Bordeaux, Clermont-Ferrand, Dijon, Grenoble, Limoges, Lyon, Poitiers) da sabato 6 febbraio a lunedì 22 febbraio, la zona B (Aix-Marseille, Amiens, Caen, Lille, Nancy-Metz, Nantes, Nizza, Orléans-Tours, Reims, Rennes, Rouen, Strasburgo) da da sabato 20 febbraio a lunedì 8 marzo e la zona C (Créteil, Montpellier, Parigi, Tolosa, Versailles) dal da sabato 13 febbraio a lunedì 1 marzo. Si tratta di periodi in cui le scuole sono chiuse e le famiglie vanno in vacanza, in viaggio o dai parenti.

Ma anche a Parigi negli ultimi giorni i contagi sono aumentati rapidamente. Nell’ultima settimana, il tasso di incidenza nella capitale ha superato la soglia dei 300 casi (304) per 100mila abitanti, al di sopra della soglia d’allerta massima fissato a 250 casi. Il comune della capitale teme dunque una “esplosione dei dati” legati al coronavirus a partire dal rientro di lunedì, nonché la progressione della variante britannica. In questi ultimi giorni “il tasso di incidenza aumenta dappertutto fatta eccezione per la fascia 0-19 anni, il che è normale visto che le scuole sono chiuse da ormai 15 giorni”, ha detto Anne Souyris, assessore responsabile della Salute pubblica, nel comune guidato dalla sindaca, Anne Hidalgo. La riapertura delle scuole associata alla progressione della variante britannica, che accelera l’ondata di contaminazioni. L’assessore invoca quindi “misure di prevenzione più importanti”. I posti in rianimazione, con poco meno del 75% dei letti occupati da pazienti colpiti dal Covid, sono l’altro fattore di timore, secondo la responsabile del comune, in un contesto in cui il personale sanitario è “esangue non riesce più a far fronte” all’epidemia.