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Luca Attanasio, chi era l’ambasciatore italiano ucciso in Congo. Aveva 43 anni

Entrato in diplomazia nel 2003, dal 31 ottobre 2019 è stato confermato in sede in qualità di ambasciatore straordinario plenipotenziario accreditato in Repubblica Democratica del Congo

L’ambasciatore italiano nella Repubblica democratica del Congo Luca Attanasio, rimasto ucciso in un attacco contro un convoglio delle Nazioni Unite nell’est del Paese, era nato a Saronno (Varese) il 23 maggio 1977. Aveva tre bambine insieme alla moglie Zakia Seddiki, presidente della ong “Mama Sofia”, fondata a Kinshasa nel 2017. L’organizzazione si dedica, tra le altre cose, anche agli oltre 13.800 bambine e bambini di strada.. Dopo la laurea alla Bocconi di Milano in economia aziendale, nel 2001, Attanasio aveva vinto il concorso in diplomazia e nel 2003 era stato nominato Segretario di legazione in prova nella carriera diplomatica.

Alla Farnesina viene assegnato alla direzione per gli Affari Economici, ufficio sostegno alle imprese, poi alla segreteria della direzione generale per l’Africa. Successivamente è vice capo segreteria del sottosegretario di stato con delega per l’Africa e la cooperazione internazionale (2004). All’estero è capo dell’Ufficio Economico e Commerciale presso l’Ambasciata d’Italia a Berna (2006-2010) e Console generale reggente a Casablanca, Marocco (2010-2013).

Nel 2013 rientra alla Farnesina dove riceve l’incarico di capo segreteria della direzione generale per la mondializzazione e gli affari globali. Ritorna poi in Africa quale Primo Consigliere presso l’Ambasciata d’Italia in Abuja, Nigeria (2015). Dal 5 settembre 2017 era Capo Missione a Kinshasa, Repubblica Democratica del Congo. Dal 31 ottobre 2019 è stato confermato in sede in qualità di ambasciatore straordinario plenipotenziario accreditato in Repubblica Democratica del Congo.