Politica

Altro che ‘governo dei migliori’: ecco quello senz’anima

“Alto Profilo”, disse l’uomo del Colle. Quando la polizia fa la foto segnaletica obbliga l’arrestato a due posizioni: di fronte e di “profilo” appunto. Dicesi “alto profilo” quando l’arrestato, essendo basso, per arrivare al riquadro d’ordinanza deve salire su uno sgabello.

Per San Valentino, tutti gli innamorati di San Mario Draghi avevano rispolverato cuori, cuoricini, anelli intrecciati, ma dopo una manciata di ore ha cominciato a deludere, presentando la lista equilibrista dei ministri, di cui ben otto sono presi dal governo precedente più altri tre di seconda fascia dello stesso governo: in tutto 11 su 23, cioè il 50%. Bel risultato per essere un governo alternativo al Conte II, ritenuto unanimemente il governo degli incompetenti, degli improvvisati e degli anti-Mes “ideologici”. Lo ha capito anche il piccolo visir, Matteo d’Arabia, che ora abbandona il Mes come zavorra, visto che era solo il piede di porco per fare confusione e assumersi la paternità e la maternità di “Draghi il più bravo di tutti”.

Secondo la costituzionalista Lorenza Carlassare, “Matteo Renzi ha agito per sé e io credo anche per conto terzi: in troppi erano preoccupati dal possibile consolidamento di un’alleanza 5Stelle-Pd per timore di uno scivolamento a sinistra del Paese. Basta vedere come si affannano nel chiedere che le risorse non vengano sprecate nei sussidi”, cioè abolire il Reddito di Cittadinanza, che è stato essenziale, anzi unico sostegno per almeno 3 milioni di poveri veri e ha aiutato il 30% dei richiedenti a trovare lavoro.

“Tutti dentro”. Peccato che sia anche il titolo emblematico di un film di Alberto Sordi del 1984, perché il governo Conte è caduto due giorni prima dell’approvazione della Legge sul blocco della prescrizione, esigenza etica, prima ancora che richiesta della stessa Commissione Europea. Silvio Berlusconi, Matteo Salvini, Matteo Renzi si sarebbero svenati pur di bloccare Bonafede e ammainare una bandiera dei 5Stelle come premessa per tentare di estromettere anche il Reddito di Cittadinanza e la riforma Inps.

Tutti, a cominciare dal Presidente della Repubblica che ha preso lezione dal suo predecessore, Giorgio Napoletano, a voce unificata gridavano l’esigenza – o vita o morte – di un governo di “Alto Profilo” (anche con le iniziali maiuscole) che facesse perdere le tracce del precedente incapace, guidato da un alieno “non eletto” e composto da principianti ignoranti e perdigiorno. Dalla sera alla mattina, il mondo della politica si è svegliato “dragoniano”, compreso Salvini che nel giro di meno di 24 ore è passato da Draghi nemico primario asserragliato nella torre della Bce a Draghi “Presidente del Consiglio dei Ministri” con la Lega.

Tutto è chiaro. L’operazione “Dragonman” era già pronta e cucinata da tempo, non è nata d’improvviso perché, quando il Presidente Mattarella ha fatto barba e capelli ai partiti con il suo rasoio affilato, Draghi era già pronto alla bisogna da tempo. Due le emergenze vere: la cornucopia dei miliardi non poteva essere affidata ai 5S e a Giuseppe Conte, estranei al sistema e incorruttibili e, seconda, cogliere l’occasione per riportare tutto “dentro” il sistema, facendo sporcare tutti per dare sostanza e responsabilità a ciascuno fino alla fine di legislatura, ma in vista della prossima.

Se tutti approvano, domani non potranno protestare: legati mani e piedi. Il presidente Mattarella per me si è prestato a liquidare un governo che aveva ricevuto la fiducia del Parlamento, anche se la maggioranza era carente al Senato: avrebbe dovuto rinviarlo alle Camere, magari con un messaggio con le ragioni per cui non si poteva andare a votare “adesso” in piena campagna vaccinale e, in caso di mancata fiducia, affidargli l’ordinaria amministrazione e la gestione delle elezioni, senza campagna elettorale, magari per decreto, causa pandemia. Invece si è voluto ferire la democrazia, mortificare la verità e fare gli interessi delle lobby e del Congresso di Vienna Nostrano che, caduto Napoleone, si è affrettato a ricostruire la morta Europa di prima, senza neanche accorgersi che era già decomposta perché morta davvero.

La prova di tutto questo? La metà del “nuovo governo di alto profilo” è composto da ministri del governo Conte II; Vittorio Colao è punta di diamante del nuovo governo, ma fu il responsabile degli Stati Generali di Conte per la transizione ecologica. Un ex Vodafone farà la transizione digitale dello Stato? Il nuovo ministro della Scuola è stato il braccio destro di Lucia Azzolina e già dichiara che quest’ultima “ha fatto un grandissimo lavoro e io ripartirò da lì”. Eppure, era Lucia la peste che andava a rotelle. Sono facile profeta a dire che il Governo Draghi manterrà in carica anche il Commissario straordinario all’emergenza, Domenico Arcuri, vituperato da tutti.

Si compie così l’ultimo obiettivo di tutto il ‘complotto quirinalizio’, orchestrato naturalmente “per il bene del Paese”: fare fuori i 5Stelle, senza troppi traumi, dilaniandoli dall’interno. Ci sono riusciti alla grande tanto che nemmeno loro si sono accorti di essere stati messi nel sacco, anzi in scatoletta, con la loro espressa volontà. Addirittura, ubriacati da Draghi con il Multi-Super-Ministero-Transitivo, gli hanno dato la patente di “grillino onorario”, senza che l’interessato l’avesse neanche chiesta. Propongo San Giovanni Decollato come protettore 5Stelle.

Mi auguro che almeno la metà dei pentastellati in parlamento neghi la fiducia a Mario Draghi, ridimensionandone le velleità e facendolo vivere alla giornata, e spero che il Pd voti compatto con i 5Stelle la legge di riforma della prescrizione, mettendo a posto sia Renzi che Salvini, ma specialmente Berlusconi, il solo che trae vantaggio da questa ammucchiata, in cui è specialista con master specifico.

Signore e Signori: ecco il nuovo Drago cinese che avanza per la salvezza dell’Italia e zone limitrofe: Berlusconi, Brunetta, Gelmini, Carfagna; oh, Segnur! Giorgetti, Garavaglia, Stefani, anima e core di Salvini: da oggi presepi e Madonne a gogò per tutti; Cartabia (CL), Colao (Vodafone), Franceschini (sempreverde), Orlando, ma non una donna del Pd; infine Renzi d’Arabia con la Bonetti del Conte II. Abbiate pietà dei comuni mortali. In nome del “governo dei migliori” di platoniana memoria, ecco il governo senz’anima, ma con la visione della discordia incorporata. Draghi ha appena giurato e già siamo alle invettive degli uni contro gli altri, come moschettieri alla rovescia.