Calcio

Cristiano Ronaldo e il caso magliette: il fratello indagato dalla procura di Torino per truffa

Lo scorso anno il club bianconero ha ottenuto il sequestro di migliaia di magliette da gioco prodotte, secondo la società di calcio, senza averne diritto. L'azienda torinese però sostiene di aver avviato la produzione in accordo con la società gestita dal fratello del fuoriclasse bianconero, la Mussara Lda, che avrebbe invece negato di averla autorizzata

Hugo Dinarte Santos Aveiro, fratello di Cristiano Ronaldo, è indagato dalla procura di Torino per truffa. L’accusa è uno sviluppo della disputa legale, tuttora in corso in ambito civile, tra la Juventus e una piccola azienda torinese, la Pegaso, che produce e distribuisce gadget sportivi e indumenti. Lo scorso anno il club bianconero ha ottenuto il sequestro di migliaia di magliette da gioco prodotte, secondo la società di calcio, senza averne diritto. L’azienda però sostiene di aver avviato la produzione in accordo con la società gestita dal fratello del fuoriclasse bianconero, la Mussara Lda, che avrebbe invece negato di averla autorizzata. Un primo tentativo di riconciliazione economica sarebbe andato a vuoto, di qui le querele che hanno fatto partire l’inchiesta dei magistrati torinesi.

La vicenda è riportata sulle pagine locali del quotidiano La Stampa. Si parla di 13mila magliette con il marchio Cr7 Museum, il museo di Madeira dedicato a Ronaldo. L’azienda torinese intende dimostrare di avere ottenuto legalmente la licenza d’uso del marchio del calciatore, CR7 Museum, dalla società gestita dal fratello del 5 volte Pallone d’Oro. Si parla di mezzo milione di euro che la Mussara Lda avrebbe incassato prima dell’avvio della produzione. Poi però è cominciata la disputa con la Juventus: la produzione è stata poi bloccata perché le magliette sono troppo simili al modello registrato da Adidas.