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Dossier Oms e inchiesta Report, Sileri: “Piano pandemico vecchio? È vero. Va spiegato ciò che è accaduto con trasparenza”

“Si dice che l’Italia non fosse pronta, ma abbiamo visto che non era pronto nessuno quando è arrivato questo virus. Il fatto che il piano pandemico del nostro Paese fosse troppo vecchio è vero, ma credo che qualche spiegazione da questo punto di vista dovrebbe essere data“. Così, nella puntata di ieri della trasmissione “L’Italia s’è desta” (Radio Cusano Campus), il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri ha commentato le polemiche innescate dall’inchiesta di Report in merito al piano pandemico italiano e a un documento dell’Oms che sarebbe stato critico verso l’Italia e poi ritirato dalla stessa organizzazione.

E ha aggiunto: “Ho visto il servizio di Report e credo che il problema possa essere risolto molto semplicemente, rilasciando un’intervista per spiegare quello che è accaduto, quello che è stato fatto, quelle che sono le lacune. Non credo che ci siano segreti di Stato, né altro. Se mi chiedete se c’è stato qualche problema con l’Oms, sono mesi che sto dicendo che qualche problemino c’è stato a livello di comunicazione e di direttive. Però – ha spiegato – tutto deve essere proporzionato anche a ciò che è accaduto: un evento straordinario che sicuramente andava gestito meglio, non dall’Italia ma sicuramente dall’Oms. E’ chiaro che qualche dubbio, qualche perplessità c’è. Il mio consiglio è di spiegare ciò che è accaduto con trasparenza e di rilasciare un’intervista, perché sicuramente un errore è stato fatto a livello comunicativo, qualcosa poteva essere fatto meglio”.

In serata è intervenuto nella trasmissione “Piazzapulita” (La7) il ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha commentato: “E’ una polemica senza senso. In questo momento dovremo concentrarci per affrontare le grandi sfide che abbiamo. Io ho visto il documento e non parla in nessun modo in maniera negativa dell’Italia. Non c’è stata nessuna pressione sull’Oms, che ha scelto autonomamente di toglierlo dal proprio sito. L’Oms dovrà fare chiarezza, ma penso che il nostro Paese non possa cambiare opinione sull’Oms, pezzo fondamentale nella gestione della sanità