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Autostrade verso l’accordo con il governo. “Cassa depositi e prestiti in cordata con Blackstone e Macquarie per comprare l’88%”

La holding Atlantia ha frenato sul piano alternativo della vendita in blocco al miglior offerente e concesso alla controllata del Tesoro un periodo di esclusiva fino al prossimo 18 ottobre. Il nodo della manleva sulle responsabilità future legate al crollo del ponte Morandi potrebbe essere risolto attraverso uno sconto sulla quota ceduta

Quattro giorni di ulteriori trattative, poi la partita governoAutostrade potrebbe chiudersi con un esito vicino ai contenuti dell’accordo raggiunto lo scorso 14 luglio. Davanti al rischio più concreto di revoca della concessione, la holding Atlantia ha infatti frenato sul piano alternativo della vendita in blocco al miglior offerente e concesso a Cdp un periodo di esclusiva fino al prossimo 18 ottobre. A quel punto il gruppo valuterà la proposta per “l’acquisto dell’integrale pacchetto azionario (pari all’88,06%)” detenuto in Aspi che arriverà dalla controllata del Tesoro e dei suoi eventuali partner. Che, secondo Repubblica, sono già stati individuati: la cordata comprenderà il fondo americano Blackstone e il fondo australiano Macquaire. Mercoledì mattina Atlantia ha aperto in forte rialzo a Piazza Affari e ha poi rafforzato i guadagni che superano il 9%.

Il nodo della manleva sulle responsabilità future legate al crollo del ponte Morandi, che Atlantia non voleva saperne di concedere, potrebbe essere risolto attraverso uno sconto sulla quota ceduta a Cdp che tenga conto dei potenziali danni indiretti, scrive Il Sole 24 Ore. Nel frattempo potrebbe arrivare in porto anche la firma sotto il nuovo piano economico finanziario sulle tariffe. L’intesa potrebbe essere ufficializzata dal consiglio di amministrazione di Atlantia il 19 ottobre. Entro il 30 ottobre il board avrebbe dovuto votare il processo ‘dual track’ approvato il 25 settembre, che potrebbe però essere archiviato a fronte dell’accordo per la cessione integrale dell’88% di Aspi alla cordata guidata da Cdp.

Solo giovedì scorso Autostrade aveva inviato una lettera al governo per accettare il testo dell’accordo negoziale, chiedendo però l‘eliminazione della clausola dell’articolo 10. In pratica, la società si diceva pronta a sottoscrivere in toto l’accordo del 14 luglio scorso, rivendicando però il diritto di mettere sul mercato le quote della società senza passare dalla cessione diretta a Cdp. “L’accordo è ampio, se non si rispettano gli accordi transattivi per responsabilità del concessionario non si potrebbe interrompere il processo di revoca”, aveva avvertito il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.